Di Redazione
A bocce ferme, a due giorni dalla finale scudetto under 19 persa contro Genova, Michele Zanin fa un’analisi del torneo dei suoi ragazzi e più in generale di tutta la stagione delle squadre orogranata.
Le Finali Nazionali U19
“Sono state delle Finali che, fino alla semifinale, ci hanno visto in costante crescita, anche rispetto a quelle che erano le nostre previsioni di gioco. In fin dei conti la nostra squadra era un mix di atleti con grande esperienza di finali (in particolare il gruppo dei 2002, ndr) e di altri ragazzi quasi all’esordio in questo tipo di competizione. La semifinale contro Brugherio è stato veramente un bel momento di pallavolo, per entrambe le squadre credo. La loro è l’unione di più settori giovanili di eccellenza, i risultati raggiunti nelle varie categorie dimostrano che lavorano molto bene e con competenza. Abbiamo avuto la meglio noi, ma in finale, meno di un giorno dopo, non siamo riusciti a portare lo stesso modo di stare in campo. Brava Genova a colpirci nei punti giusti con grandissima costanza, costringendoci a giocare spesso con palla staccata da rete. Noi siamo riusciti a scalfire la loro ricezione solo a sprazzi. Per come hanno giocato domenica, hanno meritato in pieno la vittoria”.
La stagione di Volley Treviso
“Le stagioni vanno giudicate nel momento in cui si chiudono. Quest’anno, un anno difficile per tutti, ci dice che Treviso c’è e che ha fatto tutto al massimo delle sue possibilità. Quattro titoli regionali su quattro (dopo U19, U17 e U15, domenica è arrivato anche il titolo U13, ndr) e i tre podi nazionali raggiunti non sono per niente scontati, lo ribadisco. Questo ci riempie di orgoglio, ma è anche un punto complicatissimo da cui ripartire. Da responsabile tecnico dico che abbiamo l’obiettivo di mantenere questo livello di qualità e competenze dei giocatori. Non sarà facile, tante realtà nella nostra regione funzionano bene e hanno risorse anche più elevate delle nostre. Dovremo fare un ulteriore sforzo, continuando a lavorare ancora con atleti del territorio, creando giocatori che possano competere e divertirsi in categorie superiori. Mi piace sottolineare infine che anche nel 2021 diamo il nostro contributo alle squadre nazionali giovanili (al momento Mattia Filippelli è all’Europeo U17, Mattia Boninfante in ritiro con la Nazionale U19 e a breve partiranno le nuove convocazioni dell’under 21, già al lavoro a Boario Terme, ndr)”.
Lo staff
“Quest’anno ha visto qualche new entry nello staff dell’under 19: in un gruppo consolidato da anni sono entrati, in punta di piedi, Lorenzo Maggio come scoutman (ex libero orogranata, campione d’Italia U18 nel 2019, ndr), Mauro Disint come assistente allenatore e Ronnye Finotto come dirigente accompagnatore, al fianco dell’insostituibile Guido Ordaliso. Mi ha sinceramente emozionato l’armonia che si è creata e la capacità di lavorare assieme. Guido e Ronnye sono stati delle macchine da guerra nel destreggiarsi perfettamente tra protocolli covid e tutto il resto, Lorenzo è cresciuto anche dal punto di vista tecnico, aiutato spesso e volentieri dal mio secondo Salvego. Quest’ultimo poi ha condotto tutto alla perfezione nelle settimane in cui sono stato assente per covid. Bravissimo anche Mauro per il prezioso supporto e naturalmente il fisio Stefano Cal, il preparatore Alberto Andreoli e il nostro addetto agli arbitri Massimo Manente. Al di là del risultato finale, questo è stato un percorso di crescita avvenuto in grande sintonia e che ha prodotto relazioni forti”.
Lo scudetto alla panchina
“Se ci fosse uno scudetto per la panchina, la nostra lo vincerebbe a mani basse. Raramente ho visto un gruppo di giocatori così attivi nel sostegno della squadra da fuori, dal quadrato di riscaldamento. E non solo durante le finali: è una cosa che si è verificata durante ogni singola partita della stagione. Ci hanno messo del cuore, ma sono andati oltre al semplice tifo perché hanno partecipato attivamente a tutti i momenti della squadra. Mi vengono in mente per esempio le sedute video di studio degli avversari: ho visto giocatori di serie A addormentarsi durante queste riunioni, loro invece spesso mi hanno fatto delle domande per essere preparati ancora meglio, anche se raramente hanno giocato. Per me questo vale tantissimo, anche a loro va il mio plauso”.
(Fonte: comunicato stampa)