Di Redazione
Il classe ’88 Mirko Miscione ormai da anni gira l’Italia, tante esperienze in diverse categorie fino a conoscere quest’anno la novità dell’A3 dopo aver detto sì alla chiamata della Tinet Gori Wines Prata di Pordenone.
In Friuli fino allo scorso 6 aprile, poi il rientro a Vasto con restando a casa per quindici giorni a causa della quarantena obbligatoria per chi rientra da fuori regione. Tutto regolare, tanto allenamento anche in questi giorni ma una bella dose di rammarico perché, a sentirlo, il Coronavirus è arrivato nel momento in cui lui e i suoi compagni vivevano il miglior momento di forma della stagione e lo racconta intervistato dal sito vasport.it.
Mirko Miscione, stagione finita ufficialmente e rientro a Vasto, come stai riempiendo le tue giornate? “È da pochi giorni finita la mia quarantena, sono uno che non sta mai fermo e in queste lunghe giornate tra allenamenti e pulizie a casa cerco di tenermi il più impegnato”.
Allenamenti diversi da quelli fatti fino a un mese e mezzo fa ma come ti stai gestendo? “Niente a che vedere con il lavoro su campo e quello in palestra ma l’allenamento è un aiuto fondamentale per battere la noia di questi giorni. Esercizi a corpo libero, altri li invento, faccio tutto pur di non stare fermo. L’allenamento non fa bene solo al fisico, aiuta a liberare la mente, un antistress fondamentale in questo periodo che ha stravolto le nostre vite”.
In campo fino all’8 marzo, un mese e mezzo fa come vivevi i primi giorni di questa emergenza Coronavirus? “Abbiamo concluso cedendo solo al quinto set contro la capolista. Partita interna giocata a porte chiuse, tampone per tutti e qualche giorno dopo è arrivato lo stop definitivo. Già da allora immaginavo che difficilmente saremmo tornati in campo per completare questa stagione”.
Guardando la classifica avete chiuso al quarto posto, come stava andando la stagione? “Mancavano appena due giornate alla fine della regular season, eravamo in piena zona playoff ma lo stop ci ha fermato nel nostro momento migliore. Vero che abbiamo salutato la stagione con la sconfitta interna contro la prima in classifica ma nel girone di ritorno abbiamo spinto forte, eravamo in crescita e sono sicuro che nei playoff avremmo potuto dire la nostra”.
In attesa di capire come e quando si ripartirà come ti immagini il volley dopo il Coronvirus? “Spero di sbagliarmi ma credo che sarà dura ritornare ai livelli raggiunti in questi ultimi anni. Le big del volley italiano erano ad altissimi livelli e potevano permettersi giocatori importanti, ora già leggo di società che si interrogano sul proprio futuro. I big se non riusciranno ad essere trattenuti potrebbero essere attratti dalle sirene di campionati ricchi come quelli cinesi. Una crisi economica che di riflesso si ripercuoterà anche sullo sport, le aziende immagino che avranno altro a cui pensare prima di appoggiare progetti sportivi”.