Un girone di Champions superato da capolista, in campionato è stata in grado di battere sia Verona che Civitanova, finaliste di Coppa Italia, eppure dall’ultimo posto in Superlega Monza proprio non riusciva a staccarsi. Dopo settimane di grande sofferenza, nervosismo, certezze che crollavano, alla fine contro Padova, sostenuta da una cornice di pubblico da finali scudetto, la Mint Vero Volley Monza è riuscita per sua fortuna a conquistare quel bottino pieno che le serviva come l’aria.
Una vittoria tirata, sofferta, ma fortemente voluta e cercata dalla squadra di coach Eccheli che, spalle al muro, o la va o la spacca, ha saputo tirar fuori una prestazione maiuscola, presa per mano dal suo regista Fernando Kreling, eletto alla fine Mvp del match, che a fine gara, hai nostri microfoni, ha esordito così: “È arrivata un po’ in ritardo questa bella partita. Finalmente abbiamo messo un bel livello di gioco ma dobbiamo giocare più spesso così. Alla fine (del campionato, ndr) mancano tre/quattro partite e dobbiamo fare più punti possibili”.
“Abbiamo avuto un sacco di problemi in campo, fuori dal campo, non è stata una stagione facilissima. Abbiamo vinto contro Verona, contro Civitanova, ma non siamo riusciti a vincere contro squadre che in teoria sono al nostro stesso livello. Abbiamo fatto punti importanti contro di loro, ma mi sa che i punti importanti sono questi. Ormai dobbiamo cercare di salvarci e in questa corsa c’è anche Taranto, Padova, forse Grottazzolina anche se ora è più su. Sono partite importanti, confronti diretti, ora vediamo settimana prossima dove ci attende un’altra sfida durissima contro Verona. Speriamo bene”.
“Dobbiamo cercare di giocare al massimo livello che possiamo, con tutti gli infortuni che abbiamo, con tutta la stanchezza che abbiamo in questo momento della stagione, ma dobbiamo cercare di giocare al nostro meglio. Poi se non riusciremo a portare niente a casa sarà un altro discorso, però almeno questo, giocare al nostro meglio, dobbiamo farlo – conclude Kreling –, dobbiamo metterlo in campo adesso”.
Intervista di Giuliano Bindoni