Noi eravamo lì, abbiamo visto e vissuto tutto, dall’inizio alla fine, e questa partita fra Monza e Cisterna difficilmente la dimenticheremo. Pensate chi, come Claudio Bonati, direttore sportivo del Vero Volley, questi cinque set li ha vissuti come un giro mortale sulle montagne russe. Lo avviciniamo diversi minuti dopo il termine del match, con il palazzetto che si sta svuotando, la musica abbassata, i coriandoli sul pavimento. Ha gli occhi lucidi Bonati. Inizia a commentare questa partita, questa stagione, questa salvezza facendosi forza, ma poi la voce viene rotta da un misto che è commozione, felicità e scarico di tensione. Si ferma, porta una mano sulla bocca, scherza con noi intimandoci di interrompere la registrazione, poi riprende il discorso e questa volta lo porta a termine.
“Prima di tutto è stata un’annata che non ricordo d’aver mai visto neanche per altre squadre. Abbiamo rischiato che si concludesse non benissimo – e qui si ferma con le lacrime agli occhi -. Vabbè, non si meritava di retrocedere nessuno, neanche Taranto, la verità è questa. La verità è che mai come quest’anno tutte le squadre hanno dimostrato di dare il massimo. Basta guardare l’incredibile campionato di Grottazzolina”.
“Noi abbiamo fatto tantissimi errori, ogni settimana ce n’era una. L’ultimo Beretta, stamattina, aveva un problema al piede e non ha potuto giocare. Abbiamo concluso senza Lawani, senza Juantorena, senza Mosca, con tutto quello che ci è successo. Abbiamo visto una squadra in campo che è dovuta crescere in fretta, soprattutto con questo tipo di partite con dei ragazzi giovanissimi. Avevamo un 2001 e 2003, alla prima esperienza in questo campionato, che hanno dovuto tenere in piedi la baracca e poi Frascio che ha fatto quello che pochi altri avrebbero potuto fare in questa situazione, con questa tensione”.
“Dunque sono molto contento. Sicuramente dovremo pensare agli errori che abbiamo fatto e a ripartire nel modo migliore, cercando di dare una struttura più solida a questa squadra che per la prossima stagione parte con una base importante. Sono molto felice che si siano salvati per i ragazzi, ma soprattutto per il presidente. Per l’energia che ci mette”.
“Non meritavamo di andare giù, ma neanche Taranto lo meritava. Alla fine è andata bene. L’unica cosa che è andata bene è stata alla fine perché a un certo punto si era messa davvero male. Grazie a Dio, ce l’abbiamo fatta”.
Intervista di Giuliano Bindoni