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Morgahn Fingall si racconta: la sua “ascesa resiliente”, il sogno del Team USA

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Se ti trovi a bordo di un treno che viaggia ad alta velocità e sei ancora lontano dalla fermata successiva, risulta molto difficile distinguere i dettagli del paesaggio: il colore della porta di una villetta, la razza di un cane che passeggia per strada, le scritte su un’insegna di un negozio o su un cartello stradale. Ecco, questo discorso è valido anche per chi tifa o comunque segue il Volero Le Cannet: se sei sulla giostra di mercato ideata e assemblata dalla dirigenza del club francese, una giostra che va molto veloce e che in pratica non può fermarsi mai, è difficilissimo accorgersi di un giovane talento. O meglio: puoi accorgertene, alla fine te ne accorgi perché è inevitabile, ma nel frattempo quel talento è già stato portato via o è sul punto di andarsene. È successo con Maja Aleksic, Vita Akimova, Anna Kotikova, Anastasia Lyashko, Viktoriya Kobzar, Anna Lazareva, Tessa Polder. E succederà ancora con altri diamanti grezzi, lo abbiamo capito nel corso della stagione 2024-2025. Il nome più caldo, in tal senso, è quello di Morgahn Fingall, opposta statunitense che abbiamo provato a conoscere meglio in un’intervista esclusiva.

Partiamo dalla tua esperienza con il Volero Le Cannet. Come ti stai trovando?

La mia esperienza al Volero è fantastica: apprezzo moltissimo sia il gruppo che il club. Ci supportano in ogni modo possibile e la squadra si allena con impegno in palestra ogni giorno. Inoltre, la posizione nel sud della Francia è impareggiabile. Sono davvero felice di essere qui“.

Cosa ti piace di più della vita a Le Cannet?

Amo il clima del sud della Francia e il suo ritmo di vita. Quando non sono impegnata con la pallavolo, mi piace andare nelle piccole città lungo la costa, per sedermi in riva al mare o per prendere un caffè con le mie compagne di squadra“.

Come descriveresti la stagione del Volero fino a questo momento? Qual è il vostro obiettivo per la volata finale del campionato francese?

La nostra stagione è stata una testimonianza di come, passo dopo passo, si possano raggiungere risultati importanti. Nonostante un avvio in salita, grazie al nostro impegno costante, il gioco è migliorato. Ora non vedo l’ora di vedere i frutti di questo lavoro nei Playoff. Per quanto riguarda il nostro obiettivo, puntiamo alla vittoria finale“.

È una stagione particolarmente positiva per te a livello individuale. Cosa sta funzionando bene? Quali strategie adotterai per mantenere questo rendimento durante i Playoff?

L’intesa con Nai (la palleggiatrice Naiane Rios, ndr) ha migliorato la mia produttività e il mio modo di stare in campo. Lei mi incoraggia costantemente e insieme lavoriamo per affrontare al meglio ogni situazione. Per continuare su questa strada, è fondamentale seguire il percorso e impegnarsi al massimo in palestra ogni giorno fino alla fine“.

Quali sono le cose più importanti che hai imparato quest’anno? In che modo la tua esperienza in Francia ti sta formando?

La lezione più importante che ho appreso quest’anno riguarda la capacità di adattamento. La mia esperienza in Francia mi ha spinto a migliorare in tanti aspetti: ho ampliato le mie abilità come attaccante, sono cresciuta in difesa e ho modificato il modo di concepire il gioco. Sono aperta all’apprendimento e qui ho avuto molte opportunità per farlo. Tutto ciò mi ha portato a diventare la giocatrice che sono oggi“.

Se consideriamo le opposte statunitensi, a che livello ritieni di essere? Speri di essere convocata in nazionale quest’estate?

Negli Stati Uniti ci sono molte opposte di talento, e sono grata di aver lasciato Tennessee come una delle migliori giocatrici del paese. Spero di continuare a crescere da professionista, migliorando il mio livello di gioco e facendomi spazio tra le opposte più forti. Mi auguro di avere l’opportunità di rappresentare gli USA; sarebbe un grande onore“.

Facciamo un passo indietro. Come è nata la tua passione per la pallavolo? È stato un interesse spontaneo, considerando che la Virginia, il tuo stato d’origine, non è particolarmente nota per questo sport?

La mia passione per la pallavolo è nata all’età di 13 anni, quando ho iniziato a giocare. Mi trovavo bene con le ragazze della mia squadra e amavo imparare i fondamentali di questo sport. Ogni volta che andavo in palestra, ero felice. La mia famiglia si spostava frequentemente e, all’inizio della mia avventura nella pallavolo, eravamo in Florida. Tuttavia, non è stato un interesse naturale per me, poiché mia sorella maggiore e mio padre praticavano basket; quindi, la pallavolo era qualcosa di nuovo per la nostra famiglia. Prima di scoprire questo sport, avevo provato atletica leggera e softball. È stata proprio mia sorella a farmi conoscere la pallavolo. Un giorno ho partecipato con lei a un campus liceale poiché voleva provare questo sport. Da quel momento, ho spiccato il volo“.

Parlaci del tuo percorso in NCAA con le Tennessee Lady Vols. Quali sono i momenti che ricordi con maggiore piacere?

Sono sempre felice quando ho la possibilità di parlare di Tennessee, perché scegliere questo ateneo e vivere l’esperienza con le mie compagne di squadra, lo staff e i tifosi è stata una vera benedizione. Ringrazio Dio per l’opportunità straordinaria di essere stata lì. In particolare, il mio quinto anno è stato eccezionale: la squadra del 2023 era fantastica, e spesso mi capita di ripensare a quella stagione, che è stata davvero speciale“.

Su YouTube c’è un video, pubblicato da Tennessee Athletics, che si intitola: “Trust the Process: Morgahn Fingall on Her Resilient Rise to NCAA Volleyball Stardom“. Come mai hanno scelto l’espressione “ascesa resiliente”?

Hanno usato quell’espressione perché, quando ho lasciato Tennessee, non ero la stessa giocatrice che ero quando sono arrivata. Il mio secondo anno è stato molto difficile; ricordo di aver detto al mio allenatore che volevo abbandonare. Tuttavia, dopo una primavera complessa, grazie alla costruzione della mia relazione con Dio sono riuscita a tornare in campo, vivendo una stagione da ‘junior’ piena di soddisfazioni e ottenendo numerosi successi durante il quarto e il quinto anno“.

Com’è stata la tua prima avventura da “pro” con le Grand Rapids Rise nella PVF? Quali sfide hai affrontato nella transizione dal college al professionismo?

Giocare per le Rise è stata un’opportunità incredibile, e partecipare alla stagione inaugurale della pallavolo professionistica negli USA ha rappresentato un’esperienza unica. Le principali sfide che ho affrontato riguardano l’adattamento a un gioco più veloce e la transizione mentale necessaria per iniziare una stagione subito dopo il college. Per superarle, mi sono affidata al supporto dei miei cari e alla pazienza in palestra. Credo fermamente che tutto accada per una ragione, e andare alle Rise mi ha permesso di imparare molto sulla pallavolo professionistica grazie alle giocatrici esperte della squadra. Questa cosa mi ha aiutato anche nel mio passaggio in Francia“.

Dal passato al futuro: dove ti vedi nel giro di qualche anno e quali sono gli obiettivi per la tua carriera pallavolistica?

Tra qualche anno spero di poter vantare nel mio curriculum la vittoria di un campionato! E, se ne avrò l’opportunità, giocare per la nazionale statunitense. Sul campo, mi immagino cresciuta in difesa, in particolare nei fondamentali di seconda linea. Inoltre, sto lavorando sulle direzioni d’attacco per cercare di fare punto da ogni zona del campo“.

Per concludere l’intervista, ti chiedo: chi è Morgahn al di fuori del campo?

Sto ancora studiando per conseguire il Master in Public Health. Quando non sono sui libri, mi piace cercare nuovi luoghi da esplorare e cibi da assaporare. Adoro visitare posti che non conosco e l’emozione di vederli di persona è sempre unica. Inoltre, sto cercando nuovi hobby a cui dedicarmi nel tempo libero. Ad esempio, leggere è diventata un’attività che pratico frequentemente: dato che spesso siamo in viaggio, ho scoperto che abbinare un libro a una buona playlist musicale è qualcosa che mi piace molto. Per quanto riguarda il mio carattere, sono una persona tranquilla, che ama trascorrere il tempo in compagnia, sia andando a cena fuori sia sedendosi in riva al mare per chiacchierare. Vengo da una famiglia numerosa: siamo in sette e io sono la secondogenita di cinque fratelli. La mia famiglia rappresenta una parte fondamentale di ciò che sono. La fede e il rapporto con Gesù sono il fulcro della mia vita e mi accompagnano tutti i giorni“.

Di Alessandro Garotta

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