Di Redazione
Reduce da un mercato faraonico, l’Itas Trentino si propone come una delle squadre di punta del nuovo campionato di Superlega, ma nel giorno del raduno nelle parole del presidente Diego Mosna prevale la preoccupazione per il futuro. “Noi abbiamo fatto lo squadrone prima del Covid-19 – commenta in un’intervista a Trentino – ma dovremo pagarlo dopo il Covid-19. Per fortuna gli sponsor ci sono rimasti vicini al 95%: tutti abbiamo pagato un prezzo alto, ma in due mesi un’azienda non fallisce. Gli ingaggi? Tenteremo di negoziare una riduzione in funzione di quelle che saranno le decisioni, in primis quella relativa al pubblico“.
L’idea di giocare a porte chiuse, infatti, è quella che spaventa di più il numero uno dei trentini: “In Lega, se non si avrà una garanzia di partenza con il pubblico, non si partirà. C’è anche il rischio che questo campionato venga annullato, se non ci sarà il pubblico. Senza spettatori si può giocare, ma non si possono pagare gli stipendi, soprattutto per una società come la nostra che fa migliaia di spettatori. Lo sponsor è il pubblico“.
Mosna parla anche del possibile ritorno a Trento di Emanuele Birarelli: “Solo una chiacchiera, innanzitutto perché è un giocatore che ha un accordo con Verona. In più volevamo avere un atleta giovane dietro a Lisinac e Podrascanin. A noi piacerebbe averlo in società, come allenatore per il settore giovanile, se fosse interessato al post-carriera agonistica“. L’Itas si è invece interessata a un altro grande ex: Matej Kaziyski. “L’abbiamo aspettato, pensavamo chiudesse la carriera a Trento, ma ha preferito Verona. Evidentemente il suo legame con Stoytchev è talmente forte che preferisce stare dove c’è Rado. Ci spiace molto, ma chiaramente la scelta spetta a lui“.