Di Redazione
E’ un Diego Mosna soddisfatto quello che ha rilasciato parole importanti per la sua squadra al quotidiano Adige. Il presidente dell’Itas Trentino ha visto una squadra nettamente in crescita, in una competizione difficile:
“Si, credo proprio che sia stata un’esperienza soddisfacente. Ho visto una squadra forte, combattiva e con enormi potenzialità. Credo che questa Itas possa fare bene”,
Presidente Mosna, l’unica nota stonata è stata quella finale, persa ancora una volta: è la quarta di fila dell’era Lorenzetti.
“La squadra si era allenata assieme una volta soltanto e penso che per vedere questi ragazzi rendere al meglio si dovrà attendere un po’”.
In realtà anche le altre squadre erano più o meno nella stessa condizione.
“Certo, ma noi abbiamo moltissimi giocatori nuovi, più degli atri. Detto questo non voglio cercare alibi per la sconfitta ma solo mettere in rilievo una situazione”.
Cosa le è piaciuto in particolare di questa nuova Itas?
“In generale ho visto una squadra nettamente più forte di quella dello scorso anno, Russell ha giocato a livelli altissimi, Vettori mi è sembrato in grandissima crescita e con il giusto approccio alla partita. Giannelli è ancora più presente e ha acquistato maggior esperienza internazionale che ci servirà per non arrivare secondi per l’ennesima volta”.
Si aspettava una gara muscolare e concreta come quella esibita sabato contro Perugia?
“Sinceramente no. Ho visto proprio il carattere che mi piace fin dalle prime battute. Il fatto stesso di aver murato Leon a ripetizione la dice lunga sulla determinazione dei ragazzi. E teniamo presente che Leon si sta allenando a Perugia da un mese e mezzo”.
A proposito di Perugia. Sono in molti a ritenere che l’acquisto di Leon, per il quale sono state necessarie una serie di cessioni illustri, tipo Zaytsev, Russell e Anzani, abbia incrinato gli equilibri della corazzata che lo scorso anno sembrava imbattibile.
“Staremo a vedere. In linea di massima la penso anch’io cosa però conosco bene il presidente Sirci. E’ vulcanico e senz’altro troverà le parole giuste per stimolare tutti i giocatori e trovare il cemento giusto per rendere solidissima la squadra. Una squadra che, comunque sia, ritengo ancora potenzialmente la più forte della Superlega”.
Si diceva: Civitanova e Perugia le grandi favorite. Trento e Modena un gradino sotto. Dopo la Supercoppa come vede quel gradino?
“Un gradino da bambini, bassissimo e pronto ad essere valicato da chiunque. Credo proprio che le favorite siano quattro. Certo, ci sono altre squadre buone, come ad esempio Verona, e anche Siena. Ma sono sicuro che alla fine saranno le quattro della Supercoppa a giocarsi lo Scudetto”.
In quest’ottica, non la preoccupa il calo psicologico che l’Italia avuto nel tie break decisivo domenica?
“Un tiebreak è legato a molte dinamiche, alcune anche di casualità. L’importante è che noi lavoriamo per essere al meglio nel finale di stagione, quando si dovrà esplodere davvero. Anche a costo di perdere qualche partita all’inizio, bisognerà essere concentrati sull’obiettivo finale. Per evitare di arrivare ancora una volta secondi..”