Nel volley moderno, c’è ancora (fortunatamente) spazio per tecnica e grinta

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Di Paolo Cozzi

Con il posticipo di domani sera, si conclude la settima giornata “spezzatino” che ha visto Milano tornare alla vittoria su una Vibo poco cinica nei momenti chiave e Piacenza domare facilmente Castellana Grotte, con le positive vittorie di Civitanova e Modena. Padova si permette il lusso di lasciare a 8 Monza nel primo set e Verona la spunta nella maratona con Ravenna.

Tutto facile per i cucinieri che vengono trascinati alla vittoria da uno spumeggiante Dragan Stankovic, capace di chiudere l’incontro con uno strepitoso 11 su 13 in attacco, due ace e un muro. Dopotutto è uno degli ultimi centrali della vecchia generazione che oltre a prendere la palla alta ha una manualità e angoli incredibili. E’ comunque tutta la squadra a girare bene, orchestrata da un ottimo Christenson, con un super 64% in attacco. Bene anche il muro e la ricezione che subisce un solo ace e viaggia con valori compresi tra il + e il ++ del 73%: una gioia per qualsiasi allenatore!! Per Sora percentuali quasi dimezzate, nessun giocatore in doppia cifra e un reparto centrali che continua a essere leggero.Vero che sono giovani, che è importante fare esperienza, ma devono crescere molto insieme al resto dei compagni se vogliono provar a togliersi qualche soddisfazione.

Match maratona in quel di Verona dove in panchina siedono due allenatori che conosco molto bene per aver giocato con entrambi. Mentre la squadra di Grbic,  in attesa di recuperare Djuric, snatura un po’ la filosofia di gioco del proprio coach e si appoggia molto al centro soprattutto con Pajenk, Soli, complice anche una ricezione molto imprecisa, limita la fantasia del proprio palleggiatore argentino e si appoggia con continuità ai suoi laterali per gran parte della partita. Grande equilibrio in tutti i set con una Ravenna che nelle prime due frazioni di gioco si fa rimontare a giochi quasi fatti e spreca numerose palle set. Brava Verona a crederci sempre e a trovare nella battuta un’arma davvero efficace. Ottimo Marretta che dimostra come in un volley sempre più fisico ci sia ancora spazio per giocatori tecnici e grintosi. In un match caratterizzato anche da tante difese e rigiocate millimetriche sono però tanti gli errori punto commessi in attacco dagli schiacciatori (Buchegger con 8 esagera davvero) anche se i 3500 dell’AGSM Forum hanno assistito ad una partita giocata con il coltello fra i denti da ambo i contendenti, forse rallentata dalle continue interruzioni per il videocheck.

Sull’ostico campo di Latina, dopo lo sgambetto fatto a Civitanova, è Modena che rischia di lasciare punti pesanti. Primi tre set giocati punto a punto, con Latina spinta da Savani e Starovic che sentono profumo di grande sfida e una Modena spesso costretta a rincorrere. Nei finali di set è la squadra ospite ad avere la meglio due volte grazie al maggior tasso tecnico unito ad una buona dose di cinismo. Per i pontini molto bene anche il libero americano Shoji sia in ricezione e soprattutto in difesa Per un Savani in formato nazionale sono 18 i punti messi a referto nonostante problemi ad una spalla lo accompagnino già da qualche partita, mentre  bomber Starovic 24 punti e 4 muri. Sulla sponda canarina, è Van Garderen a sfruttare la chance datagli dal tecnico bulgaro chiudendo come best scorer della propria squadra con il 60% in attacco e il 63% fra ricezioni positive e perfette: davvero degno di nota! Bene anche il gioco al centro con l’americano Holt, mentre per Mazzone giornata opaca sostituito da Bossi.

Match “pazzo” quello giocato alla Kioene Arena dove Padova è capace di demolire Monza nel primo set lasciandola ferma con soli 8 punti all’attivo, per poi farsi surclassare nel secondo. Più equilibrati gli ultimi due set con Nelli e Randazzo, ormai solida certezza di questa squadra, capaci di trascinare la squadra patavina ai tre punti. Girano bene tutti e tre gli schiacciatori di Padova, ben supportati da un Travica lucido e preciso che regala a Volpato un 6 su 6 degno di nota. Per Monza un avvio di gara da film horror e una sconfitta che vanifica i miglioramenti visti nelle ultime due gare. Continua a mancare l’apporto costante dell’opposto e il solo Dzavoronok non può caricarsi di tutto il peso dell’attacco. Ma a preoccupare è soprattutto la linea di ricezione, al momento davvero sotto pressione, subendo troppi ace diretti. Sicuramente il giocare ogni tre giorni non sta aiutando coach Falasca a lavorare sull’amalgama di questo gruppo, ma bisogna invertire in fretta la rotta per non perdere troppo terreno dalle prime otto.

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