Di Redazione
Trentadue anni appena compiuti, maceratese doc, un passato da discreto palleggiatore ed una grande passione per il volley alimentata da oltre 10 anni di carriera da allenatore con ottimi risultati a livello di settore giovanile.
Ecco l’identikit di Nicola Bacaloni, il coach voluto dalla dirigenza della Conero Planet alla guida della squadra di B1.
Un allenatore a 32 anni non è un po’ troppo giovane per guidare una squadra di B1?
“Per gli standard italiani forse sì, ma per fortuna c’è qualche eccezione e penso che, nel mio caso, la società veda nel mio lavoro delle potenzialità che potranno condurre la squadra a raggiungere gli obiettivi”.
Da vice di Raffaella Cerusico a primo allenatore, cosa cambia?
“Cambia tutto. L’anno scorso era Raffaella, com’è giusto che fosse, a prendere le decisioni più importanti ed a indirizzare il lavoro settimanale. Il mio compito come secondo era quello di contribuire a che tutto andasse come programmato e per poco non ci riuscivamo”.
Dopo la retrocessione la società ha deciso per l’acquisizione del titolo di serie B1: un azzardo?
“Mi pare che il presidente abbia già spiegato ampiamente il progetto che la società ha in mente già dalla scorsa stagione. Io sono solo al servizio di questo progetto e darò il massimo perché la loro fiducia nelle mie capacità venga ripagata”.
Che Conero sarà?
“Per ora è difficile dirlo. Ci stiamo lavorando. Partiamo in ritardo rispetto agli altri e dobbiamo recuperare velocemente allocando le risorse disponibili nel modo migliore. C’è grande rispetto reciproco con il presidente, la vice presidente, il DS e tutti i dirigenti. Faremo un buon lavoro”.
Si è parlato delle riconferme di Alessandrini, Giuliodori e Canonico come base di partenza…
“Erika e Sara sono giocatrici di alto profilo che fanno gola a molti club anche in B1. Letizia Canonico è una centrale classe 2001 che ha enorme potenzialità tecniche e fisiche ma deve crescere e lavorare. L’aiuteremo a migliorare ancora e per lei sarà importante confrontarsi ad un livello decisamente alto per una atleta che è ancora under18”.
Cosa serve per essere competitivi a questo livello?
“Numericamente almeno un’altra mezza dozzina di giocatrici e poi che siano atlete con voglia di migliorare e mettersi in discussione lavorando sodo e superando i propri limiti perché per salvarsi dovremo essere una squadra da battaglia che non faccia cadere nulla in difesa, e che in attacco sappia usare la testa non solo il braccio”.
Cosa ti spaventa di più e cosa invece ti entusiasma di questa avventura?
“Mi entusiasma tutto. Se non fosse così non avrei accettato. Ho una voglia pazza di cominciare. Già nel periodo che ho passato a Cavalese lo scorso giugno per conseguire il titolo di allenatore di 3’ grado indispensabile per guidare la squadra in B1 mi sono reso conto, confrontandomi con gli altri colleghi, che c’è grande professionalità e competenza. Io voglio una squadra che si sappia anche divertire in allenamento e in campo. Mi spaventerei solo se vedessi che non ci fosse quell’atmosfera che secondo me conduce al raggiungimento dei risultati, ma sono molto fiducioso che la creeremo”.
Delle avversarie che dici?
“Penso che saremo nel girone C con Moie, Helvia Recina, le umbre e le romagnole. Complessivamente faremo meno chilometri che l’anno scorso in B2, un girone folle con 8 toscane”.
(Fonte: comunicato stampa)