Di Redazione
Sono pronti a tornare in “pista” Daniele Lupo e Paolo Nicolai, in vista di Tokyo 2020. I due beacher italiani, intervistati da “La Gazzetta dello Sport” sperano di rientrare il prima possibile.
La mano destra di Daniele Lupo ancora protetta da un tutore che deve tenere ancora per una decina di giorni. La frattura al quarto metacarpo, che si è procurato durante un allenamento a metà aprile, sta facendo il suo decorso e l’atleta romano non vede l’ora di ricominciare a colpire la palla.
«Venerdì prossimo devo fare di nuovo la risonanza e poi il lunedì successivo dovrei ricominciare a colpire il pallone».
Intanto Daniele mantiene l’ottimismo: «Gli incidenti fanno parte del percorso di uno sportivo – dice l’atleta che in passato ha dovuto affrontare anche la scoperta di un tumore -, l’importante è rimanere tranquilli e continuare a lavorare come abbiamo fatto, ognuno con la propria programmazione in questa fase di stop forzato così che al mio rientro possiamo ricominciare a lavorare subito bene».
«Eravamo reduci dal torneo in Qatar dove siamo arrivati quinti – racconta Nicolai che a giugno compirà 31 anni – ma soprattutto dove avevamo avuto bellissime sensazioni. È un peccato ma fa parte degli inconvenienti del mestiere. Adesso l’importante è che fili tutto liscio nella fase di rientro di Daniele, quando colpirà di nuovo la palla lì vedremo se la guarigione è effettiva e potremo riprendere il cammino e, dopo dieci anni che giochiamo assieme, non credo che ritrovare l’affiatamento sarà un problema».
Lo stop ovviamente è arrivato in un momento delicato perché il processo di qualificazione all’Olimpiade di Tokyo è in corso (c’è tempo fino alla metà di giugno e verranno presi in considerazione i migliori 12 eventi di ciascuna coppia e si qualificano le 15 migliori mentre altri 8 posti sono assegnati dai Mondiali, il vincitore, e da tornei di qualificazione). «Per adesso non cambia molto nella nostra programmazione – spiega Nicolai – visto che comunque disputiamo solo i tornei quattro e cinque stelle. Poi a inizio del prossimo anno a seconda di come saranno andate le cose vedremo se ci saranno aggiustamenti da fare».
Una valutazione necessaria per la coppia azzurra di punta del movimento italiano visto che il livello medio delle coppie si è alzata negli ultimi anni: «Se prima – dice Paolo – c’era un gruppetto di coppie forti e poi il livello con gli altri si distanziava un po’, ora anche dietro ai primi le coppie stanno crescendo di livello e quindi è sempre più difficile. Comunque vuol dire che se continuiamo a stare nel lotto dei primi anche il nostro livello è rimasto alto» conclude il giocatore di Ortona.