Di Roberto Zucca
Lecce è un sapore nuovo. Il sapore di una nuova terra, di un Sud che gli ha regalato nuova linfa. È un Nicolò Casaro sicuramente felice quello che, avvicinandosi alla fine del girone di andata, commenta il suo primo anno di Serie A3 all’Aurispa Libellula:
“Sono davvero contento, perché volevo giocarmi al meglio questa occasione. Non so se quando si concluderà il girone di andata saremo ancora primi in classifica, ma per adesso stiamo viaggiando nelle zone alte ed è una soddisfazione per me e per tutto il gruppo“.
Casaro e il suo spirito battagliero viaggiano sullo stesso binario?
“Voglio essere questo, perché sono questo. Sono una persona che aveva necessità di ricavarsi i suoi spazi, di giocare, di fare una nuova esperienza. In campo e in spogliatoio non sono quello che gioca a fare la parte del simpatico a tutti i costi, ma quello che cerca di spingere tutti più avanti“.
Ricordo lo scorso anno, quando mi ha parlato di un bisogno di responsabilità.
“Qui l’ho trovato. Siamo una squadra giovane ma ambiziosa. Giochiamo ogni settimana per ottenere il massimo possibile e quando non accade ritorniamo in palestra convinti di poter tornare a vincere la domenica successiva. In campo voglio dare tutto quello che ho. Sono fatto così“.
Primo posto in classifica. Se lo aspettava?
“Sicuramente siamo partiti con molte aspettative. Abbiamo trascorso le prime settimane alla ricerca di un equilibrio: ricordando le sconfitte, mi torna in mente il fatto che bastava fare bene qualcosina in più e non sarebbero arrivate“.
La A3 a Casaro non fa paura?
“No. Non abbiamo paura di nessuna squadra. Adesso ci saranno i piazzamenti per la Coppa Italia e sarà importante giocarsi il fattore casalingo perché conta molto. Il calore del pubblico, di questo pubblico in particolare è un valore aggiunto. E quindi giocare in casa ci piace molto“.
Lecce, col mare e il sole. Sembra lontano il suo amato Veneto.
“Adesso rientrerò per le vacanze natalizie e mi godrò casa. A parte gli affetti, non sono uno che vive con la nostalgia delle cose anche perché so che fa parte del mio lavoro. Sono qui con Eleonora, la mia compagna, con cui convivo e che ha la fortuna di poter portare avanti l’università a distanza. Quindi sto doppiamente bene, perché oltre il posto che è molto bello c’è anche lei“.
La A2 cosa è?
“Un sogno. Però stiamo ragionando partita dopo partita, perché è un anno lungo in cui rientrano diversi fattori. È un campionato che ha molte facce. Non dobbiamo perdere nessuna occasione per fare punti“.
Mi colpiscono i suoi post Instagram senza testo. Una strategia?
“Lascio parlare le immagini. Non sono uno che ama mettere frasi ad effetto. E in generale non sono una fanatico della comunicazione e dei social“.