Di Redazione
Con il tesseramento di Tifanny in ambito femminile nella Superliga brasiliana si è abbattuto un primo muro storico che ha consentito alla giocatrice, la prima professionista transgender nella storia della pallavolo, di avere un ruolo agonistico ben preciso dopo il cambio di sesso. Ma dopo che la giocatrice ha chiesto ufficialmente al commissario tecnico della nazionale brasiliana Zé Roberto di essere chiamata nella Seleçao, l’FIVB tira il freno a mano.
Il tutto arriva dopo una protesta di numerose giocatrici e di alcune squadre brasiliane che hanno ritenuto l’impiego di Tifanny non equo nel campionato femminile. La giocatrice ha appena chiuso la stagione ed è stata il miglior opposto per punti realizzati.
La CBV, Conferedaçao Brasileira do Volei, ha diffuso pochi minuti fa un lungo comunicato: “Siamo stati informati dalla FIVB che verrà creato un gruppo di studio per valutare i criteri di eleggibilità a seconda degli atleti e delle competizioni. In questo momento convocare Tifanny Abreu risulta assolutamente prematuro alla luce di quanto richiesto dalla Federazione internazionale la cui richiesta si poggia su basi solide e che vogliono favorire l’inserimento senza però che questo possa compromettere l’equilibrio tecnico tra le squadre in gioco”.
L’FIVB nel suo comunicato sostiene di capire perfettamente che l’eleggibilità di giocatori o giocatrici transgeneder è un argomento molto delicato che richiede cautela per garantire una competizione equa. Di qui la creazione di questo board internazionale che coinvolgerà medici, federazioni, tecnici, giocatori e giocatrici: “Il nostro obiettivo finale è creare linee guida oggettive ed eque e fino a quando lo studio creato dall’FIVB non presenterà le sue conclusioni non ci saranno ulteriori commenti”.
L’obiettivo è quello di arrivare a una qualche documentazione ufficiale in vista del Mondiale quando si terrà anche la riunione generale della commissione medica dell’FIVB.
Insomma, una questione spinosa che rischia di causare discussioni, malumori ma soprattutto malintesi. Tifanny il Mondiale lo guarderà in tv e fino ad allora l’FIVB chiede a federazioni e tesserati di mantenere un comportamento controllato e di non rilasciare dichiarazioni sull’argomento. Il caso Tifanny per altro non è più così isolato: si parla di diverse altre giocatrici transgender sia in Brasile che in Russia, nell’est Europeo e in Sud Africa.