Di Redazione
Volley NEWS ha il piacere di presentare il nuovo format di Stories targata ninesquared, dove ogni mese potrete votare l’MVP assoluto, il miglior Giovane e la miglior Sorpresa della SuperLega Italiana di Pallavolo Maschile. Ninesquared è il movimento che vuole cambiare il modo di intendere la Pallavolo, fornendo nuovo appeal al Volley, diventandone il punto di riferimento.
Cliccando qui la Crew di ninesquared vi porterà a conoscere meglio questi tre campioni, andando ad incontrarli di persona.
Nicholas Hoag – MVP dicembre
Cresciuto a pane e pallavolo a Sherbrooke in Canada grazie al padre allenatore. Stiamo parlando di Nicholas Hoag, schiacciatore da quest’anno in forza alla Trentino Volley. Ma andiamo con ordine.
Con un padre allenatore di pallavolo ancor prima del ciuccio in mano stai pure certo che Nick (così è il suo soprannome e così lo chiameremo noi) ha ricevuto una palla da pallavolo con un’ unica raccomandazione “attento Nick, questa non ti deve mai cadere!”. Un po’ come le raccomandazioni che ci facevano da piccoli le nonne con i loro fiori mentre si giocava con la palla “guai a chi me li tocca!”. I primi veri palleggi, le prime vere schiacciate, il nostro protagonista li fa nella squadra del Cégep di Sherbrooke, un istituto pre-universitario della provincia canadese del Québec. A 17 anni iniziano ad arrivare con le prime convocazioni con la maglia della nazionale canadese anche le prime soddisfazioni, le prime vittorie ed i primi premi individuali come il titolo di miglior giocatore al campionato nordamericano under 21 nel 2010.
Nella sua regione del Quèbec si parla francese ed allora quando arriva la chiamata nell’estate del 2013 dei francesi del Tours la scelta non è neanche troppo impegnativa. L’avventura in terra francese inizia con il botto: due scudetti in due anni conditi da due coppa di Francia ed una supercoppa. Per Nick è arrivato però momento di cambiare aria e cercare una nuova motivazione, perché non provare al Paris? Questa squadra non vince il campionato da sei anni visto il dominio del Tours, magari è la volta buona che ci si riesce. Magari sarò ricordato – avrà pensato tra sè e sè Hoag. Detto e fatto. Nicholas trascina letteralmente alla vittoria il Paris giocando a livelli altissimi e riporta sotto la Tour Eiffel il più prestigioso trofeo nazionale.
Nel campionato seguente si sbarca nel nostro paese, gioca per la Power Volley Milano, nella Serie A1 italiana e con la nazionale vince la storica medaglia di bronzo alla World League. Da questa stagione è uno dei punti di forza della Trentino Volley di Angelo Lorenzetti. Si definisce uno “smart player”, ovvero un atleta che non essendo particolarmente fisico sfrutta altre qualità, come la tecnica, la rapidità o la furbizia, per dire la sua. Furbizia, ma non solo, che gli hanno permesso di giocare un dicembre su livelli altissimi. Livelli da ninesquared MVP.
Dusan Petkovic – Sorpresa del mese
La Serbia dei primi anni novanta è una Serbia nel bel mezzo delle guerre jugoslave, una terra in cui anche solo per ottenere un pezzo di pane devi darti duramente da fare. “Siamo un popolo molto orgoglioso, e l’aver vissuto momenti difficili ci rende ancora più fieri di quello che siamo.” Così disse Novak Djokovic davanti alle ventitremila persone che riempivano lo stadio della finale degli US Open del 2007. Questo è un po’ il motto di ogni serbo, una forte forza di volontà, una determinazione senza eguali. Anche Dusan Petkovic è così. Si è dovuto costruire ogni cosa da sé e nulla gli è stato regalato. Nasce il 27 gennaio 1992 a Nis, città universitaria ma anche uno dei più importanti centri industriali del paese. Sin da piccolo risulta essere uno dei più alti della sua classe ed i primi dubbi iniziano a venire al piccolo Dusan: basket o pallavolo? Pallavolo.Le sue prime ginocchia sbucciate se le fa a dieci anni nella Stella Rossa di Belgrado, la polisportiva più famosa di Serbia e tra le più rinomate d’Europa. Il suo nome in serbo? Odbojkaški Klub Crvena Zvezda.
Dopo la trafila nelle giovanili viene mandato a 17 anni nella prima squadra dell’Odbojkaški Klub Radnički Kragujevac, club serbo di Superliga. La stagione seguente Dusan torna a casa, nella sua Stella Rossa. “Ti diranno che (la Stella) si sta spegnendo, lo diranno proprio coloro che non hanno mai brillato così tanto” cita il più famoso coro degli ultrà della squadra di Belgrado e finisce con “Non credere a loro figliolo, sii fiero perché il cuore della Stella batte nel tuo petto”. Sì perché in Serbia è molto sentito il senso di appartenenza alla propria squadra. Ecco perché il nostro Dusan non ha esitato a tornare ed era ciò che più desiderava: giocare con la prima squadra della sua squadra. Sogno che esaudisce nella stagione 2010/2011.Il suo nome nel frattempo inizia a farsi sempre più ricorrente e finisce inevitabilmente sul taccuino di tutti gli osservatori della nazionale serba. Da qui seguono competizioni su competizioni con la maglia serba: campionato Europeo pre-juniores nel 2009; campionato Europeo Juniores nel 2010; al Campionato Mondiale Juniores 2011 e al Campionato Mondiale Under 23 del 2013.Con la maglia della sua Stella Rossa vince tutto quel che può vincere: tre campionati Serbi, tre Coppe di Serbia e tre Supercoppa ma è arrivato il tempo di cambiare aria, di cercare nuovi stimoli.Il suo nuovo stimolo è nel paese delle baguette, nella città del cinema: si vola in Francia, si vola a Cannes. Association Sportive Cannes Volley-Ball. Due anni in terra francese molto positivi in cui si forma e si conferma al top della pallavolo europea. Lo scorso anno? l’avventura che non ti aspetti: il Qatar. Dusan difende i colori dell’Al-Rayyan. Il livello trovato in Qatar gli fa venire un poco di nostalgia della pallavolo “vera” (con tutto rispetto per la Qatar Volleyball League).“Pronto Dusan, siamo dell’Argos Volley di Sora, verresti a giocare con noi?”Tutto il resto è storia, storia attuale.
Riccardo Goi – Miglior giovane del mese
E’ di un paesino mantovano di appena ventimila anime, in cui si cresce a pane e rugby, il nostro miglior giovane del mese di dicembre.Riccardo i primi palleggi li fa a Casalmaggiore ma poi l’anno seguente valige in mano e si ritorna a casa, a Viadana. Casalmaggiore e la squadra della sua città si uniscono. Durante i primi anni della sua vita , come molti altri ragazzi, Riccardo gioca anche a calcio alternando i calci ad un pallone agli schiaffi sempre al pallone. A 16 anni gli viene proposto di entrare a far parte della rosa della serie B2 e ciò gli imporrà la scelta definitiva : si abbandona il calcio e si gioca a pallavolo.Primo anno in serie B2 e subito vittoria del campionato: un talismano. La vittoria lo porta ad essere adocchiato dai dirigenti della Gabeca Montichiari/Monza, società a quei tempi nel massimo campionato. Il pensiero che di lui , certi di avere tra l emani un potenziale di valore, si fa ,sarà quello di farlo maturare con la tutta la calma, la giusta attenzione , il rispetto dei tempi che un giovane anzi che questo giovane necessiti: niente passi più grandi dei piedi, si parte dal settore giovanile.Dopo gli anni con i suoi pari età arriva il tanto atteso salto nella pallavolo che conta, la serie A.
La chiamata è subito una delle più importanti: chiama Marco Bonitta da Reggio Emilia. Due stagioni a rubare indicazioni ai compagni per poi giocare da titolare nella terza ottenendo da subito la fiducia del neo allenatore Cantagalli.L’estate seguente torna a bussare alla porta di casa di Riccardo mister Bonitta: lo vuole a Ravenna in serie A1. Il primo anno è un anno di estrema importanza per lui, può contare sull’aiuto non da poco di un “mostro” nel suo ruolo quale Andrea Bari, di ritorno dal ciclo d’oro di Trento.Nel primo anno nel massimo campionato Riccardo colleziona sei presenza ma già dall’anno seguente quando in panchina a Bonitta subentra l’argentino Waldo Cantor il nostro protagonista si ritaglia un posto importante in campo. È il libero titolare “di difesa” alternandosi con Andrea Bari ma sempre con il chiaro obiettivo di rubare a “Baretto” quanti più consigli possibili anche sul fondamentale della ricezione.L’anno seguente, nella stagione 2015/2016 viene affiancato dal giovane Marchini centrando il quinto posto finale. Da quest’anno Riccardo ha conquistato la fiducia dell’intero staff anche nel fondamentale di ricezione.