Come ogni anno, ai nastri di partenza della nuova stagione di A1 ci si interroga su chi possa detronizzare Conegliano. Nelle ultime stagioni la domanda non ha trovato risposta perché le Pantere in Italia hanno vinto tutto. L’ultima volta che hanno perso un trofeo per strada è stato nel 2019, quando Novara, trascinata da Paola Egonu, si aggiudicò la Coppa Italia. Da allora Scudetto (gli ultimi 5, 6 in totale negli ultimi 7 anni), Coppa Italia e Supercoppa sono sempre finiti nella bacheca dell’Imoco.
Se il club veneto ha continuato a vincere, le dirette concorrenti hanno continuato a rinforzarsi e forse quest’anno la possibilità di vincere anche per le altre è decisamente più concreta. “Non partiamo favoriti – ammette Pietro Garbellotto sulle colonne de Il Gazzettino di Treviso – Sinceramente vedo Milano più avanti a noi, ma la nostra squadra è stata allestita molto bene e siamo qui per competere”.
“Intanto avremo a disposizione sin dall’inizio Sarah Fahr, e questa è una cosa assolutamente da non sottovalutare” aggiunge l’altro co-presidente Pietro Maschio, che poi aggiunge: “Rispetto alla passata stagione penso che la squadra sia molto più equilibrata”. Sul mercato, infatti, Conegliano si è mossa con criterio per alzare soprattutto il livello della sua panchina (la promettente Bardaro come vice De Gennaro, Lanier come alternativa a Plummer, Piani a dare il cambio a Haak e Bugg esperta regista da alternare a Wolosz quando serve) in previsione di una stagione lunga, ma anche in virtù dei (pochi) passi falsi commessi lo scorso anno. Uno su tutti quello che ha portato all’eliminazione in Champions ai quarti di finale. Una ferita ancora aperta.
“Uscire ai quarti per noi è stato uno smacco, non servono giri di parole – ammette Maschio – Quest’anno cercheremo di farci trovare pronti per entrare tra le migliori quattro, un obiettivo che si addice a questa società”. In conclusione “vogliamo confermarci un’altra volta una squadra di vertice, giocando il più a lungo possibile su tutti i fronti”.