Di Redazione
Che non sarebbe stato un post-finale tranquillo in casa Sir Safety Conad Perugia lo si era intuito dalle parole, pacate ma al veleno, di Gino Sirci dopo la débacle in Gara 4 contro Civitanova: “Ora non ci resta che ‘goderci’ questa sconfitta, perché ce la dovevamo aspettare“. Inevitabile pensare che l’allenatore Nikola Grbic sia il primo bersaglio del presidente, che gli rimprovera tra l’altro la strategia di gestione della rosa, nelle dichiarazioni raccolte da Alberto Aglietti per La Nazione Umbria: “Avere una panchina lunga serve per allenarsi ad alti livelli, ma direi che serve anche in partita. Se i titolari avessero assaggiato un po’ di panchina, avrebbero potuto forse rigenerarsi, oppure recuperare un po’ di mordente, chissà. La società dovrà riflettere“.
Per tirare le somme, ora sembra tutt’altro che al sicuro la panchina del tecnico serbo, che fino a ieri sembrava pronto ad aprire un nuovo ciclo e invece, a livello di risultati, non ha fatto meglio del predecessore Vital Heynen. A specifica domanda sulla conferma di Grbic, Sirci risponde “Vedremo, ci parleremo“, e l’allenatore a sua volta ribadisce: “Non so se rimarrò l’anno prossimo e chi rimarrà della squadra“. Non depongono a favore del coach, del resto, neppure le pesanti dichiarazioni del post-partita contro Kamil Rychlicki, a cui di fatto ha addossato la colpa del crollo nell’ultima partita della serie decisiva.
Nomi di possibili sostituti ancora non ne circolano, ma non è detto che il terremoto (l’ennesimo) in casa Sir si limiti all’allenatore: per fare un esempio, l’eventuale rinuncia a Grbic potrebbe mettere a rischio anche l’approdo a Perugia del suo pupillo Kamil Semeniuk. E al di là dell’addio già ufficializzato di Matt Anderson, non è detto che si debbano escludere altre partenze eccellenti. Sul fronte arrivi, per il momento, l’unico nome che sembra quasi certo è quello del centrale brasiliano Flavio Gualberto, determinato a restare in Italia dopo l’ottima stagione a Vibo Valentia.