Di Redazione
L’abbiamo visto all’opera agli ultimi Mondiali italiani e ha subito impressionato per la sua forza fisica e le sue doti tecniche. Sthéphen Boyer, opposto della Francia, per questa stagione giocherà con la maglia della Calzedonia Verona e gli occhi sono tutti puntati su di lui, come riportato nell’articolo pubblicato oggi da “L’Arena” .
Sthéphen Boyer è un felino: se fosse un animale sarebbe un puma o una pantera. Emana un misto di fierezza e dolcezza, di alterità e spaesamento. Timido, schivo, appare molto pacato con grandi occhi scuri velati di malinconia. Che si disperde però quando è nel suo elemento naturale: il campo. Allora si trasforma: il 22enne della Riunione diventa un predatore a caccia di punti.
Silvano Prandi, il suo allenatore allo Chaumont – dove ha giocato tre stagioni vincendo anche un incredibile scudetto – lo ha definito il più grande talento del volley visto nei suoi 50 anni di pallavolo. Parole che per l’opposto della nazionale francese – e ora di Calzedonia – sono un marchio a fuoco. Enormi ora le aspettative che inevitabilmente vengono riposte su di lui.
«Mi ricordo quando Silvano disse questa cosa», racconta Stéphen, «e non è una persona che parla a vanvera. Per cui se l’ha detto avrà un significato e a me non può che fare piacere. Non ho ansia né pressione per questa dichiarazione», aggiunge.
E Boyer stempera anche le voci che lo descrivono come un ragazzo difficile. Sempre Prandi affermò che quando nessuno credeva in lui – perché era considerato un ragazzo problematico – dargli fiducia è stata la svolta che lo ha trasformato.
«Con Prandi», ricorda, «la scorsa stagione abbiamo avuto una discussione sul palleggiatore, una cosa di poco conto che abbiamo risolto subito», dice, «e probabilmente le voci che mi dipingono come una persona difficile sono in rapporto a questo episodio. Ma in realtà», fa notare, «come potete vedere, sono un ragazzo tranquillissimo».
A Verona ha i fari puntati addosso, è il giocatore più atteso anche perché – come ha ricordato Luca Bazzoni, il vice presidente Bluvolley nella conferenza stampa di presentazione – nelle ultime due stagioni a Verona non sono stati tanto fortunati con l’opposto (infortunio a Mitar Djuric).
«Per me è molto importante trovarmi bene con i miei compagni di squadra», specifica. «Allo Chaumont è stato così. Adesso qui a Verona sono arrivato da poco ma le impressioni sono ottime e mi sento proprio bene. Le aspettative», aggiunge, «che ci sono su di me non mi fanno paura, penso solo a giocare e a dare il meglio che posso per raggiungere quante più vittorie possibili. Mi farò apprezzare dai tifosi che non vedo l’ora di conoscere e spero che continueranno a supportarci come mi dicono hanno sempre fatto fino ad ora».
In Francia ha lasciato il segno, soprattutto dopo avere conquistato lo scudetto con una formazione “outsider”. Ora il sogno si potrà ripetere anche a Calzedonia? «Tutto è possibile», risponde, «anche se è complicato. Sono sicuro che con il duro lavoro e la guida di coach Grbic potremmo anche battere le corazzate. Questo è un campionato duro e bisognerà lottare tanto».
Infine la domanda che molti si sono fatti: perché Boyer ha scelto Verona quando sulle sue tracce c’erano anche le big, Modena innanzitutto, club molto più blasonato? «E’ stata una scelta ragionata», spiega, «non volevo bruciare le tappe e Verona per me ha rappresentato la scelta migliore possibile per crescere come giocatore dopo l’esperienza allo Chaumont. Modena, forse, sarebbe stato come fare il passo più lungo della gamba. Volevo venire a Verona e sono contento di avere scelto Calzedonia».