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Ofelia Malinov: “La rinuncia alla nazionale non è un capriccio, ho bisogno di recuperare”

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Di tanto in tanto ci capita di imboccare una strada, percorrerla per un po’ e non sapere come tornare indietro. Non essere in grado di riprendere quel modo di essere che ci apparteneva prima del percorso. E così arriva il buio, la notte, lo scuro più totale. Fino al giorno nuovo. Fino alla soluzione più semplice. Che non è mai tornare indietro, ma cambiare semplicemente strada. Ed è quello che ha fatto anche Ofelia Malinov.

Infatti, dopo una prima parte di stagione in salita, la ventisettenne palleggiatrice bergamasca ha lasciato la Savino Del Bene Scandicci per approdare al Bisonte Firenze nella sessione invernale di mercato. Una scelta che ha pagato, poiché con la squadra del capoluogo toscano ha ritrovato continuità di prestazioni, sicurezza ed entusiasmo, sfiorando anche la qualificazione alla Challenge Cup. Ora, risolto il contratto con la Savino Del Bene e cambiato agente sportivo (ora è rappresentata da SB Community, che gestisce tra le altre giocatrici come Vargas, Fedorovtseva e Goncharova), Malinov è pronta a una nuova avventura, che – almeno per ora – non includerà l’estate in nazionale.

Di questo e di molto altro abbiamo parlato nella nostra chiacchierata con Lia.

Ofelia Malinov Il Bisonte Firenze
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È stato un campionato sulle montagne russe per Firenze, con la delusione per la mancata qualificazione ai Play Off Scudetto che ha lasciato spazio all’orgoglio di un finale di stagione in crescendo. Le va di spiegare quest’annata?

È stata una stagione in cui abbiamo dato il massimo in ogni partita, ma purtroppo non siamo sempre riuscite a fare quello che ci prefissavamo: così, alla fine, abbiamo mancato la qualificazione ai Play Off Scudetto. Una stagione piena di alti e bassi, anche se nei Play Off Challenge abbiamo tirato fuori qualcosa in più“.

Come avete trovato la forza di reagire dopo le sette sconfitte consecutive nell’ultima parte di regular season e svoltare nei Play Off Challenge? Qual è stata la miglior qualità de Il Bisonte?

Nella striscia di sconfitte si era visto comunque qualcosa di positivo, e proprio da lì siamo ripartite per il finale di stagione. Infatti, eravamo riuscite a portare a casa qualche punto nonostante avessimo affrontato le prime in classifica, e questo voleva dire che avevamo le qualità per mettere in difficoltà le grandi squadre. Poi, sul finire della stagione, è subentrata anche la voglia di riscattarci e mostrare che potevamo fare meglio. Perciò, penso che la migliore qualità di Firenze sia stata quella di affrontare tutte le avversarie senza paura“.

La finale con Casalmaggiore valeva un posto in Europa. Che partita è stata? Cosa vi è mancato?

Per quanto riguarda la finale devo ammettere che c’è del rammarico, soprattutto ripensando a quanto equilibrio si è visto in quella partita. Probabilmente ci è mancato un po’ di cinismo per chiudere i set decisi ai vantaggi. Peccato, perché avevamo fatto un bel percorso per arrivare fino a lì“.

Ofelia Malinov Il Bisonte Firenze
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Per la prima volta in carriera si è ritrovata a cambiare squadra a stagione in corso. Come si è arrivati a questo epilogo? E come ha capito che Firenze era la piazza giusta per ripartire?

Mai avrei pensato di arrivare al punto di dover cambiare squadra a stagione in corso. Soprattutto per come è il mio carattere, per come affronto le difficoltà e per quanto mi stava a cuore la squadra in cui giocavo da cinque anni. Perché non sono una che fugge dai problemi, ma cerco sempre di affrontarli in prima persona. Dunque, lasciare Scandicci non è stata una mia decisione. Così mi sono trovata a dover cercare un’altra soluzione e Firenze si è rivelata la miglior scelta che potessi fare in quel momento: lì mi è stata concessa la possibilità di rimettermi in gioco e ho trovato persone che mi hanno dato fiducia“.

Rientrata a Scandicci dopo i Mondiali, ha vissuto un periodo buio a livello sportivo. Cosa è successo? Ritiene di non essere stata capita o di essere stata bersaglio di eccessive critiche?

Dopo i Mondiali avevo bisogno di ritrovare fiducia nel mio gioco e pensavo che per farlo non ci fosse posto migliore di Scandicci. Purtroppo, così non è stato e ho dovuto affrontare da sola il periodo più buio della mia carriera. Le critiche esterne non mi hanno mai preoccupato; anzi, a dire il vero, mi danno sempre la forza di reagire. Questa volta mi sono sentita proprio con le spalle al muro, e le persone da cui mi aspettavo un piccolo aiuto non sono state dalla mia parte…“.

Ofelia Malinov Wanny Di Filippo Il Bisonte Firenze
Foto Il Bisonte Volley Firenze

In una precedente intervista ai nostri microfoni, aveva raccontato come i Campionati Mondiali in Giappone avessero rappresentato il turning point dopo un anno complicato e condizionato da un brutto infortunio a Bergamo. In questi mesi ha mai ripensato a come era riuscita a superare le difficoltà nel 2018?

L’esperienza ai Mondiali nel 2018 è stata veramente grandiosa, e sono convinta che il nostro percorso non sia stato casuale. Volevamo davvero raggiungere la finale e per tutta l’estate avevamo lavorato duramente – come una vera squadra – con quell’obiettivo in testa. Mi è capitato di ripensarci e devo ammettere che mi piacerebbe tornare a vivere esperienze di questo tipo insieme alle mie compagne“.

Capitolo nazionale. Come mai non è stata convocata? Ha avuto modo di confrontarsi con il CT Mazzanti?

Sì, ho parlato con Mazzanti e ci siamo confrontati su alcune cose… Quest’anno è stato particolarmente complicato e ha richiesto da parte mia una quantità incredibile di energie fisiche e mentali. È per questo motivo che ho dovuto rinunciare agli impegni estivi con la nazionale. Non per un capriccio, ma per un reale bisogno di recuperare“.

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 restano tra i suoi obiettivi?

Assolutamente sì. Voglio fare di tutto per tornare al meglio e giocarmi le mie carte per una possibile convocazione alle prossime Olimpiadi“.

Ofelia Malinov Sylvia Nwakalor Papa Francesco
Foto Vatican Media

Si è parlato spesso di dissidi e rapporti tesi all’interno dello spogliatoio azzurro. Ha mai riscontrato tutto ciò nelle scorse stagioni?

Il gruppo della nazionale è molto solido e si caratterizza per una grande voglia di lavorare e raggiungere obiettivi importanti. Anno dopo anno siamo cresciute, senza mai disunirci nell’affrontare qualsiasi tipo di percorso: credo che continuando così potremo arrivare molto in alto. Al di là dei risultati ottenuti, le competizioni a cui abbiamo preso parte ci hanno sempre arricchito e successivamente permesso di ripartire con rinnovata voglia di vincere“.

27 anni e tanti sogni sicuramente nel cassetto: se dovesse aprirlo per un attimo quale sarebbe il suo sogno più grande?

Beh, di sogni nel cassetto ne ho davvero tanti… Ma se dovessi sceglierne uno direi vincere le Olimpiadi!“.

Pallavolo e università: un binomio vincente. Ci racconta la sua esperienza da giocatrice-studentessa, visto che a febbraio ha conseguito la laurea triennale in Scienze dei Servizi Giuridici? Come mai ha scelto proprio questa facoltà?

Finalmente sono riuscita a raggiungere anche questo traguardo, ma devo ammettere che conciliare lo studio e la carriera sportiva richiede un sacco di sacrifici. Alla fine, però, la soddisfazione è davvero grande. Ho scelto Scienze Giuridiche perché un giorno sogno di diventare un avvocato e questa facoltà si poteva affiancare senza troppi problemi al mio percorso da giocatrice. Sicuramente ora la mia intenzione è di continuare a studiare in modo da aprirmi a nuove opportunità per il futuro“.

di Alessandro Garotta

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