Di Redazione
Un volto ormai familiare a Offanengo, un caposaldo della storia pallavolistica recente del sodalizio; un punto di riferimento dentro e fuori il campo che continuerà a essere tale, ma con una novità. Noemi Porzio sarà nuovamente il capitano della Chromavis Abo, formazione cremasca militante in Serie B1 femminile, ma affronterà il suo quinto anno nel sodalizio del presidente Pasquale Zaniboni cambiando ruolo, passando da schiacciatrice a libero.
Reduce da un poker di stagioni da attaccante nella terza serie nazionale a Offanengo, la giocatrice novarese classe 1984 ha accettato volentieri la nuova sfida, tornando a ricoprire un ruolo che in passato l’aveva già vista protagonista in serie A.
“Porzio – le parole del direttore sportivo della Chromavis Abo, Stefano Condina – è il nostro capitano, e il legame con la società e il paese di Offanengo va al di là del rapporto professionale. Su idea del presidente Pasquale Zaniboni, insieme a coach Giorgio Bolzoni abbiamo parlato con Noemi per proporle di ritornare nel ruolo che l’aveva vista esordire in serie A1 a inizio carriera. Con entusiasmo ha accettato questa nuova sfida e sarà il libero della Chromavis Abo: credo che sul mercato non ci fosse un ‘acquisto’ migliore da poter fare. Le sue doti in seconda linea sono note a tutti e sono sicuro che insieme ci toglieremo nuove soddisfazioni“.
“Il ruolo di libero – racconta Noemi – ho iniziato a ricoprirlo a 14 anni a Trecate, quando mi allenavo da schiacciatrice nelle giovanili e da libero con la serie A, dove avevo davanti un esempio come Paola Cardullo. L’esordio in serie A in questo ruolo l’ho fatto in A2 a Busto Arsizio (2004-2005), poi ho giocato in A1 a Santeramo per due stagioni (dal 2006 al 2008). La carriera mi ha poi portato a ricoprire il ruolo di schiacciatrice, anche se ho fatto una metà stagione da libero ad Aversa; in ogni modo, quello del libero è sempre stato un ruolo che mi sentivo addosso al pari di quello di martello. Quando si è paventato questo progetto a Offanengo, ho accettato con entusiasmo, vedo il ruolo di libero non certo come ripiego, anzi la vedo come un’occasione. Ci sono ottimi presupposti e questa proposta mi ha intrigato; sento addosso l’adrenalina di quando ero all’esordio in A1“.
Cosa cambia nel passaggio di ruolo? “Cambia come gestisci e aiuti la squadra, hai altre responsabilità tecniche e tattiche e un modo diverso di essere utile in campo. Mentalmente, il ruolo del libero è molto probante al pari di quello del palleggiatore. Dal punto di vista fisico, ci sono aspetti diversi da curare e lo stesso vale per la tecnica, mentre altre situazioni restano uguali“.
(fonte: Comunicato stampa)