Omaira, 18 anni, la seconda giocatrice professionista transgender

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Di Stefano Benzi

Dopo Tifanny ecco Omaira: la spagnola Omaira Perdomo, 18 anni, ha ricevuto il consenso dalla federazione iberica di partecipare con il Club Olyimpico Siete Palmas al massimo campionato iberico. Si tratta della seconda giocatrice transgender che ottiene il patentino per giocare da professionista dopo la brasiliana Tifanny Abreu che ha rinnovato il suo contratto con il Bauru. Il nulla osta era arrivato dalla federazione spagnola già nel dicembre scorso ma la burocrazia non aveva ancora completato tutto il suo iter.

Come Tifanny anche Omaira è un opposto: lo scorso anno aveva cominciato a lavorare con alcune squadre femminili di seconda divisione cambiando ruolo. Prima di iniziare il suo percorso per il cambio di genere, Omaira Perdomo giocava centrale. La notizia è stata immediatamente recapitata a Tifanny che ha mandato un messaggio affettuoso d’augurio a Omaira che, dal canto suo, dimostra di avere un carattere molto più schivo della giocatrice brasiliana: “Sono una persona timida, sicuramente sono molto diversa da Tifanny – dice la ragazza – ho fatto molta fatica per essere quella che sono e preferisco concentrarmi completamente sulla mia vita e sui miei obiettivi”.

La scelta di Omaira di cambiare sesso si è concretizzata a quattordici anni quando ha espresso il suo disagio ai genitori che l’hanno appoggiata e incoraggiata. Ora, maggiorenne, ha potuto chiedere il cambio di sesso su passaporto e carta d’identità. È alta 1.87 e farà il suo esordio da titolare il 13 ottobre contro l’Emeve. Omaira non parla volentieri del suo io maschile… “Ormai è storia vecchia, passata, a volte non ricordo nemmeno più quale fosse il mio nome ma il mio, Omaira, mi piace molto”. Omaira è un nome arabo che alle Canarie, dove la ragazza è nata e ha vissuto fino a oggi, è diffuso: significa rosso. Un colore beneaugurale.

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