Di Redazione
Un ritorno in Italia amaro, che ha portato delusione per un’avventura chiusa forse troppo in fretta. A 48 ore dall’esonero, torna a parlare l’ormai ex tecnico della Pomì Casalmaggiore, Marcello Abbondanza.
Riportiamo infatti le sue parole rilasciate in un’intervista alla Prealpina, nell’edizione odierna, in cui affronta per la prima volta il discorso relativo al suo allontanamento, ma non solo. L’attuale tecnico della Nazionale Canadese si è soffermato anche sul rapporto con il nuovo tecnico della squadra cremonese ed ex vice, Cristiano Lucchi, e sul suo futuro.
La scorsa estate Marcello Abbondanza, ex tecnico di Villa Cortese dove ha vinto due coppe Italia centrando tre finali scudetto, aveva scelto Casalmaggiore per il suo come back nel campionato italiano dopo cinque stagioni e tre scudetti vinti all’estero tra Azerbaigian e Turchia. Ma l’avventura sulla panchina della Pomì è durata poco più di un mese.
Cosa è successo?
«Da parte mia nulla. Non ho mai avuto alcun problema con società, staff, giocatrici o pubblico. Sono arrivato il 6 ottobre e poco dopo ho diretto il primo allenamento ma tra infortuni e giocatrici impegnate agli Europei non ho mai avuto a disposizione la squadra al completo. Poi lunedì la società ha scelto di non continuare più con me».
Pentito di essere tornato in Italia?
«Si, ma lo dico senza polemica né rancore; la società ha fatto la sua scelta e io devo solo prenderne atto, non sta a me giudicare il perché. Sono pentito perché è la mentalità ad essere sbagliata e non mi riferisco al mio esonero ma è un discorso più generale. Mi sarebbe solo piaciuto provare a giocare per lo scudetto visto che sono otto anni consecutivi in tre nazioni diverse che ci arrivo, anche se l’annata è lunga e può succedere di tutto… ».
Che tipo di pallavolo ha trovato dopo cinque anni di assenza?
«In generale un volley in crescita per qualità delle giocatrici. Mi hanno impressionato Scandicci, Conegliano e Novara ma credo che la Pomì possa essere tra le prime quattro».
Ritiene che l’impegno da tecnico della Nazionale canadese, possa averla danneggiata?
«Si potrebbe pensare. Non è però il mio primo doppio incarico e non sono nuovo ad entrare in corsa; ho però riscontrato più difficoltà nella costruzione delle squadra e poi un pochino di sfortuna ma quella fa parte del gioco. Affrontare subito Conegliano e Scandicci non ci ha aiutato a trovare il ritmo gara; resto del parere che le squadre si creano in palestra, col lavoro ma purtroppo non c’è stata la possibilità di farlo».
Non ha avuto il tempo…
«Non sta a me dirlo; posso solo con estrema serenità prenderne atto. Non mi sono sentito tradito da nessuno».
Si aspettava la promozione a primo allenatore di Lucchi?
«Con Cristiano ho un bellissimo rapporto di amicizia e credo che debba cominciare a fare il suo percorso; posso solo fargli il mio in bocca al lupo. Molti dicono che avrebbe dovuto venire via con me; ognuno è libero di scegliere che strada fare ma da parte mia non c’è nessun rancore».
Le voci di qualche frizione dopo la gara con Bergamo sono vere?
«Assolutamente no. Siamo tornati a casa in auto assieme e ci siamo fermati a mangiare».
Cosa vede nel suo futuro?
«Ad oggi ho un biennale con la Pomì. Dovrò capire che strada prendere: mi sono sposato sabato scorso, ho un bimbo di 6 mesi e potrei anche decidere di fare una lunga luna di miele. Oppure risolvere la situazione, mettermi in gioco e se c’è qualcosa di interessante prenderla, però al di fuori del territorio italiano. Per dimostrare il mio valore devo essere messo nelle condizioni di poterlo fare ed ho sempre un Mondiale da giocare con il Canada».