Di Redazione
Una strepitosa Itas Trentino riapre la serie di Semifinali Playoff Scudetto contro Civitanova grazie ad una vittoria al tie break nella terza gara. Un successo da attribuire a tutto il gruppo, non solo ai titolari ma anche alle “seconde linee” che chiamati in causa nel momento del bisogno hanno risposto presenti! È il caso del giovane Oreste Cavuto, come riportato nell’edizione odierna dal quotidiano “Trentino“.
Uros Kovacevic ha fatto i “buchi” per terra: il “Re” di gara 3 è certamente lo schiacciatore serbo, autentico trascinatore della compagine di Lorenzetti, ma dal coro gialloblù si eleva altissima un’altra voce. Una voce… inaspettata, quella di Oreste Cavuto. Ragazzo d’oro lo schiacciatore di Lanciano, silenzioso, sempre impegnato e rispettoso del proprio ruolo, quello di quarto schiacciatore (nelle gerarchie iniziali partiva dopo Kovacevic, Russell e Van Garderen), partito giovanissimo dal natio Abruzzo, nel 2012, formatosi nel settore giovanile di Trentino Volley, prima delle esperienze maturate a Potenza Picena e Bergamo, dove si è fatto le ossa per poi rientrare alla “casa madre”.
Ieri coach Lorenzetti lo ha gettato nella mischia nel momento più difficile del match, nelle battute finali della prima frazione, con l’Itas che si apprestava ad andare sotto nel computo dei parziali. Ebbene, il primo set è “andato”, ma nel secondo Cavuto ha ripagato l’allenatore con una prova sontuosa e, alla fine, il suo personale score recita 11 punti, 8 in attacco con un più che lusinghiero 67%, 2 muri e 1 ace: chapeau!
«Secondo me – commenta raggiante a fine gara – è stata la vittoria di squadra più bella dell’intera stagione. Abbiamo “visto” il fondo, eravamo in difficoltà ma abbiamo saputo rialzarci e conquistare un successo meraviglioso. Ce l’abbiamo messa veramente tutta: è stata una partita assurda, combattutissima dal primo all’ultimo punto. Adesso pensiamo a gara 4, con la speranza di tornare qui, davanti a questo meraviglioso pubblico, per giocarci la finale. La mia prova? Onestamente non mi aspettavo di essere chiamato in causa in questo modo, ma ero pronto: sono entrato in campo con l’obiettivo di dare tutto quello che avevo e spero di esserci riuscito. Ho tirato sempre a tutto braccio. È una serata super».