Di Paolo Cozzi
Weekend complicato quello appena trascorso in Giappone per la nostra Nazionale maggiore, che complice sicuramente tanta stanchezza accumulata per i continui spostamenti non è riuscita ad esprimere un buon livello di gioco e ha dovuto chinare il capo sia contro una rimaneggiata Polonia sia contro i padroni di casa. A destare preoccupazione non è tanto il risultato in sè, le assenze di Juantorena e Zaytsev pesano come macigni in questo momento, quanto il fatto che manchino alternative al sestetto base. Chi infatti è stato chiamato a mettersi in mostra e a lottare per una maglia da titolare, non è riuscito a incidere salvo rare occasioni. La speranza è che nonostante i molti viaggi e il poco tempo per allenarsi coach Blengini riesca a stimolare il gruppo e a farlo crescere nel corso delle prossime due settimane in modo da centrare la qualificazione per le Final Six di Lilla.
Un altro grosso scoglio che dobbiamo affrontare è quello legato al secondo palleggiatore; perché se è vero che Giannelli è inamovibile è anche vero che ha bisogno di staccare un po’ la spina per non cadere in piccoli infortuni come quello occorsogli domenica. Spirito in due anni è stato usato pochissimo e le rare volte che è stato chiamato in causa ha faticato non poco a dare ritmo e precisione alla squadra. In questo momento o gli si dà la possibilità di giocare qualche partita in più per prendere fiducia e ritmo, oppure converrebbe puntare su Baranowicz e sulla sua esperienza. Pensare di affrontare tutta un’estate senza poter sostituire il palleggiatore sarebbe un azzardo parecchio rischioso.
Un altro dato lampante sono i nostri troppi sbagli: 43 errori punto con il Giappone hanno fatto drizzare i capelli a molti addetti ai lavori. Va bene la battuta tirata, ma sono state troppe le occasioni perse, soprattutto in contrattacco con palla facile gestita male, precipitosamente, mettendo solo forza e dimenticando spesso la tecnica.
Sempre in questi giorni tiene banco il caso Kovar, fermato da Civitanova dopo essere stato trovato positivo ad un controllo antidoping durante le finali scudetto. Se è vero che fino alle controanalisi l’atleta non è colpevole, è altresì vero che in caso di conferma sarebbe una bella gatta da pelare per Jiri e la sua squadra. Risultare positivo per cannabis non è grave come usare altri prodotti perché non porta miglioramenti di prestazione, ma in ogni caso è una leggerezza imperdonabile. Niente buonismi. Lo sport è fatto di regole e queste vanno rispettate come in qualsiasi altro ambiente lavorativo; gli atleti sono dei privilegiati a poter fare di una passione il loro lavoro, è giusto quindi che vengano osannati quando le cose vanno bene, ma è giusto che paghino quando sbagliano. Soprattutto considerando il fatto che un atleta è un simbolo per tanti ragazzi e ragazze, viene considerato un esempio da imitare. Assumere sostanze non lecite non solo tradisce se stessi, i propri compagni e la propria società, ma tradisce un’infinità di giovani sportivi, aspetto più grave di tutti.
Fino alle controanalisi comunque Kovar è da ritenere pulito al 100%. A garanzia degli atleti infatti ad ogni esame antidoping vengono riempite due provette con le urine prelevate, entrambe sigillate ermeticamente dall’atleta stesso. Un campione viene aperto poi in laboratorio ed esaminato, l’altro resta sigillato proprio in caso di bisogno di controanalisi.
Tornando al volley più appassionante, vanno completandosi i roster delle squadre di SuperLega. La sensazione è che anche le piccole, che in questi tre anni senza retrocessioni hanno potuto programmare e magari spendere poco risparmiando, si stiano attrezzando per evitare gli ultimi posti della classifica.
A sorprendere è soprattutto Siena che sta facendo un ottimo lavoro e si è assicurata uno dei palleggiatori più talentuosi (ma si dice anche più complicati da gestire) del panorama mondiale, ovvero l’iraniano Marouf.
Bene anche Castellana Grotte che dopo una stagione di sofferenza sta mettendo nelle mani di coach Tofoli una squadra più competitiva.
Per quanto riguarda giocatori big come Lanza bisognerà invece aspettare che rientri dalla lunga trasferta di VNL prima di avere la certezza del suo approdo futuro e dare cosi il via al valzer degli schiacciatori che prevede anche un eventuale trasferimento di Russell da Perugia a Trento.