“Palla al centro” di Paolo Cozzi – 11 luglio 2017

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Paolo Cozzi

Il piede in due scarpe
In un weekend ricco di volley Internazionale, con le finali di World League maschile e il via del Grand Prix femminile (tranquilli ne parlerò più avanti!!), a tenere desta l’attenzione sul volley italiano è stata la querelle Zaytsev legata all’utilizzo di un paio di scarpe in nazionale….
Ma riavvolgiamo il nastro e scopriamo la logica degli eventi sin dall’inizio. A febbraio la FIPAV ha firmato due nuovi contratti di sponsorizzazione: uno con un marchio di abbigliamento per le divise e uno, con Mizuno, per la fornitura di calzature da passeggio e da gioco per tutti gli atleti convocati in nazionale, sia maschile che femminile.
Ora….già durante la prima fase della World League i ragazzi indossavano le scarpe Mizuno, senza che nessun atleta sollevasse problemi anche se molti di loro in campionato giocano con altri marchi leader nelle scarpe da volley.
Tuttavia nel primo collegiale pre europeo, Ivan, che è uomo immagine Adidas, si è presentato e allenato con queste ultime ed e’scoppiato il putiferio….Una questione che ha scomodato persino il presidente del CONI, Giovanni Malagò. Lo schiacciatore di Perugia giustifica l’utilizzo delle Adidas con motivi medici, cosa che lascia aperto qualche dubbio, mentre la federazione preme per il rispetto del contratto con Mizuno, in modo da non privilegiare nessun atleta.
Premessa, ogni atleta è a conoscenza che in nazionale c’è uno sponsor tecnico per le scarpe ed è obbligatorio usare quelle- Si firma anche un contratto con la Federazione dove ci si impegna ad usare solo il materiale fornito da mamma Fipav. Negli anni in cui ero in nazionale, questa regola non era così ferrea e qualcuno che giocava con le scarpe camuffate già era presente (io e Savani, i più giovani del gruppo, eravamo bravissimi a coprire con il tape e ridipingere le scarpe dei compagni “fuorilegge”) finché a furia di tirare la corda qualcuno ne approfittò troppo e la Federazione per evitare gelosie, polemiche e problemi con lo sponsor multo’ pesantemente il colpevole.
Perciò essendoci già un “casus”, direi che la strada migliore sia: tutti uguali e nessun privilegiato. Dopotutto in nazionale non si gioca gratis, cosa che avallerebbe il proporre e usufruire di sponsor personali, ma grazie ad un sistema di borse di studio l’atleta ha un suo stipendio per tutta la durata dei collegiali, ed è per questo che la Federazione deve tutelare i suoi sponsor. La domanda VERA da porsi è: si tratta di un problema legato alle Mizuno (tra l’altro leader di mercato con ASICS…), che non rispettano il piede del divino Zar o come più probabile è un tentativo di portare avanti il connubio con il proprio sponsor personale?
Io nel dubbio una soluzione ce l’avrei: visto che a Rio giocava con le ASICS, gli proporrei di non usare le scarpe dello sponsor tecnico, utilizzando quelle che indossava a Rio dove ha fatto grandi cose.
Chissà con quali risultati….!

Nelle difficoltà, che Egonu!
Tornando al volley giocato, è iniziato in Cina il Grand Prix femminile che ha visto da subito l’Italia in difficoltà. Una sconfitta per 3-1 con le padrone di casa e 3-0 con le statunitensi prima del riscatto con le russe al tie break.
La squadra di Mazzanti, alle prime uscite internazionali della stagione, deve ancora trovare una propria identità: per il momento regala ancora troppo soprattutto nel numero degli errori, ma segnali importanti ci sono. Il gruppo infatti sembra affiatato e le giocatrici che entrano dalla panchina stanno dando il loro grande contributo come successo contro la Russia a Sylla, Danesi e specialmente Egonu. La giovane, autrice di una partita monstre, ha chiuso con la bellezza di 39 punti a referto!
Adesso si vola a Macao per il secondo turno….ancora Cina e Stati Uniti, più la Turchia di Guidetti. Mi aspetto una crescita della squadra sia dal punto di vista del gioco che del risultato ,anche se il girone finale è davvero tosto.

Brasile: quanto lavoro per Dal Zotto
Finali di World League a Curitiba per il volley maschile, in uno stadio di calcio all’aperto, con temperature decisamente basse, giocatori bardati e stufette dietro le panchine (ennesima dimostrazione che la salute dei giocatori viene dopo il business….). La Francia si è imposta al tie break sui padroni di casa che, dopo aver dominato per anni, sono ormai a secco di medaglia d’oro nella competizione da 5 anni.
Per la Francia, trascinata in campo da un N’gapeth formato iper stellare, seconda WL  dopo quella del 2015. Da qui la sensazione di avere un gruppo di altissimo livello in tutti i suoi componenti.  Buona prestazione anche per l’opposto Boyer e per lo schiacciatore di Piacenza Clevenot,autore anche dell’ultimo punto.
Per i brasiliani, a parte le performance di Wallace e Lucarelli, la sensazione è che manchi un secondo schiacciatore di equilibrio (alla Murillo per intenderci) che garantisca ricezione e affidabilità in attacco, mentre Mauricio mi sembra uno “sbaglione“. In più credo che questo Brasile mentalmente sia molto più debole del Brasile classico, che debba ancora costruirsi delle certezze su cui porre le propria fondamenta. Sì, sarà una strada molto lunga per coach Dal Zotto!
Infine, terzo posto conquistato da un buon Canada, dove il lavoro di Coach Antigà si vede già. Pochi errori, tanta difesa e alcune delle caratteristiche base della sua squadra per il primo podio nella competizione.

Paolo Cozzi, a 35 anni, ha da poco chiuso la sua carriera di atleta nella quale ha vestito la maglia della Nazionale italiana ben 107 volte e quella dei club più importanti in serie A1 come Milano, Modena, Cuneo, Piacenza, Vibo Valentia, Taranto, Castellana Grotte, San Giustino e Monza.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI