“Palla al centro” di Paolo Cozzi – 16 maggio 2017

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Di Paolo Cozzi*

SuperLega, i miei promossi e bocciati.
Conclusa la SuperLega 2016-2017, è ora di tracciare i bilanci. Civitanova, a parte lo scivolone in Champions League con Perugia, ha dominato la stagione, mostrando un gioco spumeggiante, attraverso una crescita tecnica che si è confermata durante tutto l’arco della stagione, con un Kovar tornato finalmente decisivo. Molto bene Trento, che seppur sotto di un gradino alle tre big per budget, ha lottato fino all’ultimo su tutti i fronti. Tre secondi posti possono far male (soprattutto la finale persa in Coppa Cev) ma credo sia meglio elogiare la loro forza del gruppo e la loro grinta piuttosto che vedere sempre e solo il risultato fine a se stesso. Ottima impressione ha destato anche Ravenna, allenata dall’esordiente Fabio Soli. Una realtà fatta da tante giovani scommesse con un opposto dal “braccione” pesante, che ha raggiunto il sogno di una Coppa Europea. Due nomi sono già finiti sul taccuino delle big: il palleggiatore Spirito e il centrale Ricci, segno e conferma che il lavoro intrapreso dalla società è valido e interessante. Bene, anche se con altre velleità di classifica, Sora e Molfetta, che si sono tolte la soddisfazione di prendersi rivincite importanti nelle mura di casa pur con giocatori poco conosciuti ai più ad inizio stagione. Incompiute Monza, Piacenza e Verona. Squadre dai risultati altalenanti, a settembre pensavo potessero avvicinare le “4Big”, ma tranne pochi sprazzi e qualche risultato eclatante (Monza che vince a Modena), hanno spesso fallito le prove per avvicinare le “quattro sorelle”. Un peccato, perché gli organici c’erano, ma manca ancora un po’ di convinzione. Tra le note negative, sicuramente, Modena e Perugia: entrambe costrette a dei cambi di allenatore in corsa, ma ben lontane dai loro obiettivi iniziali. Se a Modena, forse, si è pagato il post-triplete con uno spogliatoio che si è disunito e ha trovato nella questione del palleggiatore un alibi fastidioso, Perugia, invece, ha faticato molto a trovare l’equilibrio giusto. Bernardi, se verrà lasciato libero e tranquillo di lavorare, ha a mio avviso gli strumenti per portare una mentalità vincente nel gruppo. A corrente alterna Vibo e Latina, con la squadra del presidente Callipo brava nel finale a uscire dal gruppone e ottenere il piazzamento playoff! Latina, in recupero con l’avvento di Bagnoli ha avuto un grande merito: permettere a tutta Italia di continuare ad ammirare un campione come Fei, sempre elegante ed efficiente. Chiusura per i fanalini di coda: Padova e Milano… la prima paga nella mia valutazione un inizio di stagione scoppiettante seguito, però, da un lungo tedio invernale che ha affossato la squadra per mesi, mentre a Milano, che per il terzo anno di fila chiude nella “vecchia” zona retrocessione, non bastano i gravi problemi di salute di Skrimov (per fortuna ottimamente risolti) e il “problema palazzetto” (ma Busto è un’ottima casa in prestito) per spiegare una stagione ancora una volta avara di vittorie.

Le fastidiose voci di mercato sconfitte ancora una volta.
Si è chiuso anche il campionato femminile, con una strepitosa Novara che, finalmente, ha coronato il suo sogno dopo innumerevoli tentativi. Questa è l’ennesima dimostrazione che nello sport non sempre vincono i favoriti, ma cuore, impegno e atteggiamento sono variabili importanti all’interno di una squadra. Grandi ali di pubblico a fare da cornice alle quattro finali, festa sugli spalti e in campo… insomma, un movimento vivo che mostra ancora una volta il suo lato migliore! La cosa buffa è che “radiomercato” già a marzo dava coach Fenoglio in partenza, insieme a Barun e alla palleggiatrice. Sarei curioso di sapere se, con il senno di poi, la società opererebbe le stesse scelte di mercato o confermerebbe il roster titolare. Comunque, allo stato attuale, gli ipotetici nuovi arrivi (Skorupa ed Egonu…?), dovranno far dimenticare in fretta questa vittoria a suon di… nuove vittorie!

“Radiomercato”: frequenze calde sull’asse Modena – Trento
Come previsto, una volta caduta l’ultima palla della finale il mercato di SuperLega è decollato regalando subito importanti novità! Rispettato il copione in casa Modena: per la panchina è stato scelto Stoytchev, senza preoccuparsi di precedenti attriti con la tifoseria e i giocatori. Un “Vincente” (con la “V” maiuscola) che, sicuramente, saprà toccare i giusti tasti per stimolare a dovere campioni come Bruno e N’gapeth. Partito Vettori con destinazione Trento, dove lo aspetta il suo “scopritore” Lorenzetti, Modena deve ora trovare la quadratura fra italiani e stranieri. Tante le voci che si rincorrono, a me piace molto Urnaut, con cui ho anche giocato insieme anni fa. Giocatore tecnico e potente allo stesso tempo, forse un po’ in ombra nelle ultime partite, ma di gran spessore. Trento punta molto sulla linea giovane e italiana, scelta importante compiuta dal “Ds” Da Re, autentica garanzia di buon operato e di successi. Giannelli-Vettori-Lanza-Colaci: una bella base di partenza in cui inserire due centrali nuovi e uno schiacciatore potente (Kovacevic…?). Macerata delle quattro “big” è quella che cambierà meno il sestetto, mentre probabilmente molte delle “seconde linee” andranno a giocare titolari in altre squadre. Tuttavia se si vorrà puntare al triplete l’anno prossimo, bisognerà rimpiazzarle con giocatori di ottimo livello. Per le altre, ancora pochi movimenti ufficiali nell’attesa di capire se ben quattro squadre riusciranno a rientrare nei parametri stabiliti dalla SuperLega per quanto concerne gli impianti di gioco. Non amo le deroghe, ma capisco la volontà delle “grandi” di mantenere il campionato a 12-14 squadre per evitare di giocare turni pesantissimi e infrasettimanali. Perdere, però, piazze storiche come Vibo e Latina o calde come Molfetta e Sora sarebbe davvero un peccato. Vero è che gli accordi erano conosciuti a tutti, però, una quadratura del cerchio sarebbe anche auspicabile da trovare, con buon senso da una parte e disponibilità a cambiamenti da parte delle squadre sotto la lente di ingrandimento.

Le scuse di Bernardi a Sirci, questione di necessità o facciata?
Merita un capitolo a parte la situazione Perugia, che dopo giorni di tentennamenti e indiscrezioni, vede Bernardi chiedere scusa per la sua uscita a “caldo” dopo la semifinale di Champions League e una situazione all’apparenza ricomposta. Sperando che Sirci e Bernardi siano effettivamente capaci di chiudersi la porta alle spalle e a non riaprirla alle prime difficoltà, questa è la dimostrazione che nella gestione di una squadra sportiva non ci può essere solo bianco o nero, ma un’infinità di sfaccettature e colori che servono per far andare nella stessa direzione un team formato da 20, a volte anche 25 persone. A volte, si tende a dimenticarlo, ma la gestione di una squadra ha molte similitudini con la gestione di un team aziendale. Leadership, motivazione, comunicazione sono solo alcune delle strategie e delle leve che un allenatore moderno deve utilizzare per sviluppare e creare sinergie all’interno del proprio gruppo. Avere un allenatore già sulla graticola prima ancora di cominciare sarebbe dannoso proprio nella costruzione di quelle alchimie che rendono una squadra un gruppo coeso e vincente.

*Paolo Cozzi, a 35 anni, ha da poco chiuso la sua carriera di atleta nella quale ha vestito la maglia della Nazionale italiana ben 107 volte e quella dei club più importanti in serie A1 come Milano, Modena, Cuneo, Piacenza, Vibo Valentia, Taranto, Castellana Grotte, San Giustino e Monza.

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Gara4 di Finale Scudetto Civitanova-Trento, il Pagellone di Paolo Cozzi: Michieletto 10, Lagumdzija 4.5

Palla al centro

Sembrava un’altra sfida della serie di Finale destinata a chiudersi con un facile tre a zero per i padroni di casa, invece sul finire del secondo set con Trento ormai alle corde Alessandro Michieletto ha deciso di vestire i panni di un moderno supereroe e con tanta grinta e senza paura dalla linea dei 9 metri ha letteralmente sbriciolato le sicurezze marchigiane, trascinando i suoi fuori dalle pericolosissime sabbie mobili nelle quali stavano lentamente sprofondando. E così, una Civitanova fino a quel momento macchina bellica perfetta si è inceppata, incominciando ad attorcigliarsi in un groviglio di errori gratuiti che alla fine hanno pesato come un macigno sulle sorti del match.

Ma veniamo alle pagelle del match, plaudendo comunque a tutte e due le compagini, perché se è vero che una sola squadra sale sul gradino alto del podio, è altrettanto vero che Civitanova esce a testa altissima da questa serie di Finale e merita l’apprezzamento per quanto fatto di tutti gli appassionati di volley.

Foto Lega Volley Maschile

Michieletto: Voto 10
Deus ex machina di questa Trento, più di una volta in questi Play-Off è stato la miccia che ha dato il la alla riscossa. Che fosse top player lo sapevamo da anni, che fosse determinante pure. Ma al servizio è diventato ancora più letale e maturo.

Sbertoli: Voto 9
Nonostante la ricezione ballerina, trova la velocità giusta di palla per tenere in ritmo i suoi campioni.  Carattere, tenacia e talento sono solo alcune delle caratteristiche di questo ragazzo che mai come ora merita una chance vera in nazionale. E’ vero, ripetiamo spesso che a muro regala qualcosa… Ma anche Hercules dopo tutto era un semplice mortale!

Lavia: voto 7
Vedere Daniele prendere 5 ace fa sempre effetto, ma questo ci indica anche il valore della battuta marchigiana. Per il resto, pochi errori e tanta concretezza per un ragazzo che quando gioca i mani out ci riporta alla mente un certo Bernardi…

Rychlicki: voto 5,5
Non gioca la sua miglior gara, ma nel match fra opposti partenti vince certamente il duello. Certo che 6 murate subite sono davvero tante per un giocatore che predilige la palla veloce proprio per anticipare il muro avversario

Flavio: voto 7
In sordina nei match precedenti, decide di far tuonare i suoi attacchi all’Eurosuole Forum e lo fa con grande precisione. Attento anche a muro dove quando arriva a raddoppiare fa sempre buio.

Kozamernik: voto 7
Attento in attacco, svelto a muro e pericolosissimo ogni volta che si presenta dai nove metri: un bel modo per salutare la sua ormai ex squadra.

Laurenzano: voto 8
Ventuno anni e due scudetti in saccoccia… Un bottino da autentico predestinato della seconda linea che tra le mura nemiche chiude con un solo ace subito e una ottima prova da uomo ovunque.

Soli: voto 9
Vincere il primo scudetto quando si è già stati ”silurati” a febbraio è impresa non da poco, che dimostra come il coach modenese fosse ben voluto all’interno dello spogliatoio. Qualche passo falso in questi due anni c’è stato indubbiamente, ma ha sempre saputo far rialzare la testa ai suoi ragazzi.

Foto Lube Volley

Nikolov: voto 9
La promessa che ormai è una solida realtà gioca con una intensità e una cattiveria agonistica di rara bellezza. Potente e reattivo in attacco, fiammante dai 9 metri, regala ancora qualcosa in ricezione, ma vederlo giocare è gioia per gli occhi.

Bottolo: voto 8
Cresciuto tanto alla corte di Medei, ormai non stupisce più per il rendimento ottimo anche in ricezione. Gli step di crescita arrivano sempre quando meno ce li si aspetta e ora Mattia è già fuori dalla porta di De Giorgi a chiedere una maglia da titolare…

Lagumdzija: voto 4,5
Finale scudetto in lento declino per il turco che alla lunga dimostra poca incisività in attacco e una grande fatica a restare “on fire” in match di questa caratura.

Boninfante: voto 6
Alla prima stagione da titolare guida i suoi alla Finale Scudetto… Solo questo ci dà l’idea del cammino fatto da questo ragazzo nel corso della stagione. Poi certo, qualche palla arriva ancora imprecisa e qualche scelta lascia a desiderare, ma il futuro è tutto dalla sua parte e nelle gerarchie dovrebbe aver superato Porro di slancio.

Chinenyeze: voto 6
Meno volitivo che in altri match, con un attacco finalmente degno del suo talento, ma a muro fa davvero tanta fatica a leggere il gioco di Sbertoli, e probabilmente si commiata da Civitanova senza aver messo in mostra tutto il suo potenziale.

Gargiulo: voto 7
Ha voglia di essere protagonista in campo il neo convocato azzurro e ancora una volta trova guizzi importanti sia a muro che in attacco.

Balaso: voto 6,5
Trento spinge tanto dai nove metri e lui deve coprire quasi metà campo… Non male chiudere con zero ace subiti di fronte a degli avversari indiavolati!

Medei: voto 8
Alzi la mano chi immaginava una Civitanova così performante dopo un solo anno di ricostruzione….  Una Coppa Italia, una finale scudetto e Bottolo e Nikolov ritrovati…. Non male come inizio! 

Di Paolo Cozzi