Volley, direzione Sud, evento tenutosi a Monopoli (BA), ha tracciato una nuova fase del percorso che vede impegnati i Comitati FIPAV nell’analisi di tematiche di particolare attualità come Impiantistica, Responsabilità Sociale, Comunicazione, e Attività agonistica. Tanti i relatori intervenuti sul palco dell’evento per portare le proprie esperienze ed interessanti spunti per progetti futuri. Ad impreziosire la due giorni l’intervento dei tecnici delle nazionali azzurre Julio Velasco e Fefè De Giorgi coinvolti sul tema della gestione del gruppo e tecniche motivazionali.
Julio Velasco: “Il Sud ha bisogno di crescere, è una zona d’Italia che molte volte presenta delle criticità maggiori che al nord, però questo non deve impedire di avere idee nuove, tenendo conto della della realtà così com’è, non come dovrebbe essere e creare una crescita. Se al maschile oggi il tema del reclutamento è decisivo, nella femminile lo è quello della qualità perché di reclutamento ce n’è tanto.
Anche io vengo dal Sud del mondo e quindi conosco bene le difficoltà, però le difficoltà si superano, bisogna essere creativi, però se l’accento lo mettiamo sul lamentarci di come è la realtà, è molto difficile che vengano fuori delle idee nuove che ci permettano di migliorare”.
“Secondo me si parla troppo dell’alto livello, dobbiamo avere molta gente che gioca a pallavolo, società che investono anche nelle strutture e non solo sulla squadra squadra del momento. Dobbiamo cambiare un po’ quella cultura che appena abbiamo due soldi in più li mettiamo per prendere una giocatrice a cui dare due soldi in più, spesso si fa così, non solo nel Sud, ma in generale. Se sono atlete che giocano a pallavolo e hanno talento non è un problema, anche se non facciamo niente arriveranno. Il problema è quando non c’è gente che gioca più pallavolo, questo è un problema, società che chiudono, società che non possono mantenere i costi, questi sono i veri problemi”.
“Il futuro è allenare tutti, ma allenare bene. Quando io parlo con un allenatore di primo livello mondiale, la conversazione è molto semplice. Man mano che scendo di livello le conversazioni si fanno sempre più complicate, il contrario di quello che la gente crede. Le conversazioni complicate sono con allenatori di basso livello che credono che il primo livello è composto di cose complicate. Il primo livello è composto di cose semplici da dire ma difficili da fare. Il problema dello sport è fare le cose bene, non proporle in modo complicato”.
(fonte: FIPAV Puglia)