Pallavolo Picco Lecco, presentata la nuova stagione targata Orocash

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Squadra nuova, seconda stagione di A2 e entusiasmo da vendere. Sono questi gli ingredienti che Pallavolo Picco Lecco ha presentato lunedì mattina nella splendida location di Villa Manzoni alla presenza di un folto pubblico composto da stakeholder, aziende del territorio e giocatrici. 

Tra le novità il binomio tra sport e cultura fortemente realizzato grazie al progetto: “I Promessi Sposi. Libero is a new state of mind”. 

Questo il titolo dell’idea che vede realizzarsi praticamente la virtuale stretta di mano tra l’associazione sportiva e il Museo Manzoniano di Lecco in occasione dei 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni. Dieci diverse versioni della maglia del libero accompagneranno la squadra nel suo viaggio durante il campionando raccontando i protagonisti del romanzo lecchese. 

Vedo alcune riconferme e tante facce nuove in rosa, segno di un lavoro di attualizzazione che conferma come la conferma in Serie A2 sia stata meritata – ha commentato Mauro Gattinoni, primo cittadino lecchese- . Da sindaco sono orgoglioso dei risultati sportivi che tutte le società stanno ottenendo: prima voi con la Serie A2, poi la Calcio Lecco con la Serie B, tutte punte di diamante di un sistema sport che funziona come dimostra l’indice di sportività de “Il Sole 24 Ore”. Tra gli indicatori da migliorare c’è quello legato alla bassa dotazione impiantistica e per questo stiamo pensando alle risorse da mettere in ottica “Bione”. Noi ci siamo e vi ringraziamo anche per l’abbinamento della sfida sport e cultura, con i personaggi de “I Promessi Sposi” che verranno portati in giro per l’Italia. Progetti di così alto livello chiedono risorse, chi abbina il proprio nome a un brand sportivo sicuramente non sbaglia: vale per il calcio come per la pallavolo, in questi anni si sta investendo parecchio e nei prossimi anni si potranno avere dei ritorni d’immagine importantissimi“.

Un tema quello del binomio cultura-sport ripreso anche da Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla cultura. “Non a caso la presentazione avviene qua, visto che qualche anno fa era stato realizzato un calendario proprio all’interno di queste sale. Per noi è stato importante far conoscere cultura e tradizioni lecchesi attraverso la squadra: credo molto in questo binomio, la cultura dello sport parte da un processo sano e arricchente”. 

Presente tra le Istituzioni anche  il consigliere regionale Giacomo Zamperini. “Abbiamo voluto creare un sottosegretariato allo sport anche per arrivare a sostenere l’impiantistica. L’abbiamo fatto per il campo del “Rigamonti-Ceppi”, per il “Bione” e lo faremo ancora di più. Vedo occhi contenti, di persone che hanno raggiunto un traguardo e siete il punto di arrivo, l’esempio dei giovani ai quali va trasferita quella passione”.

foto Pallavolo Picco Lecco

Entrati nel clou dell’evento il presidente bianco rosso Dario Righetti ha evidenziato i capisaldi della società. “Noi siamo ottimisti, per quanto ogni anno diventi più difficile tra burocrazia e costi aggiuntivi legati anche all’introduzione del lavoro sportivo. Ogni giorno leggiamo sui giornali di problemi gravi a livello sociale: noi portiamo avanti il mantra “famiglia, scuola e pallavolo”, passando attraverso la consegna delle borse di studio e le iniziative green. La maggioranza delle ragazze che fanno la Serie A2 sono universitarie, questo dimostra che si può giocare mentre si portano avanti gli studi: i risultati sul campo possono essere da stimolo”. 

Orocash proseguirà la propria avvenuta al fianco della squadra. “Crediamo nei valori trasmessi dalla Picco Lecco, legarsi a un brand è anche un mix vincente per la nostra immagine e per le iniziative che vengono portate avanti dalla squadra”, ha spiegato la responsabile marketing dell’azienda Francesca Scaccabarozzi.

Coach Gianfranco Milano ha illustrato a grandi linee il progetto tecnico: “Quest’anno abbiamo tante facce nuove, alla fine della passata stagione abbiamo scelto di ringiovanire il gruppo dopo un bellissimo campionato. Tante ragazze, per necessità o per scelta, le abbiamo sostituite: abbiamo un gruppo giovane con delle veterane, questo per creare il solito mix. Abbiamo trovato i profili giusti per noi dal punto di vista tecnico e morale: abbiamo fatto delle buone scelte, il gruppo è qualificato e affidato a un gruppo tecnico più ampio. Potremo ambire a dei buoni risultati e alla permanenza in Serie A2”.

Nuove figure anche per il settore giovanile, rappresentato da Federico Belloni e Lorenzo Azzoni“Da questa collaborazione ho imparato che per realizzare un’offerta turistica bisogna fare squadra, perché “il museo è lo specchio di una comunità che si riconosce –  ha precisato Rossetto – tutto può essere cultura, la Picco Lecco sarà ambasciatrice della nostra proposta culturale. Questo progetto, in 34 anni di professione, non mi era mai stato sottoposto: questo vuol dire essere ambasciatori con un grande progetto culturale”.

(fonte: Comunicato Stampa)

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Gabriele Di Martino: la saggezza del lupo di mare, le virtù del giocatore

Sale in Zucca

Il percorso di vita e di sport che lo attornia è caratterizzato da una fortissima autoanalisi, da una nettissima consapevolezza di chi è arrivato ad essere a ventisette anni e di chi riuscirà ad essere nei prossimi anni. Gabriele Di Martino è una forza più del pensiero che della natura, e i suoi ultimi anni, ossia quelli trascorsi ad incarnare i valori del Vero Volley, lo raccontano in tutte le sue riflessioni, in tutto il suo io interiore ed esteriore. 

È stata una stagione difficile quella del centrale di Monza, nella quale alla fine della storia è emerso ciò che di Gabriele si è detto nelle prime righe, ossia un concentrato di energia e di responsabilità, fattore che lo ha portato a chiudere l’ultima gara, quella fondamentale ai fini della salvezza con l’85% in attacco (e il muro finale, punto della salvezza). Un numero che racconta non tanto il suo anno, ma la sua maturità agonistica, dove non contano solo il risultato ma anche il modo in cui lo stesso si ottiene.

“Quello al Vero Volley è stato un percorso lungo tre anni, caratterizzato dai rapporti umani che si sono fortificati soprattutto nel corso della scorsa stagione, a mio avviso la più bella, la più importante”.

Le auguro altre stagioni così. Anche se l’idea che resterà una stagione magica per tanto tempo e per tutti è doverosa esprimerla.

“Sì, concordo. Penso ad un amico come Galassi, compagno di ruolo con il quale spesse volte ci siamo confrontati su ciò che abbiamo vissuto assieme. Io analizzo molto il passato perché penso che sia utile anche in chiave futura. Penso all’intensità delle ultime settimane dello scorso anno, al palazzetto pienissimo in ogni ordine di posto o a come siamo riusciti ad arrivare fino alla finale scudetto”.

Il ricordo che l’ha più colpita?

“Una mamma che si avvicina con la figlia a fine partita e che quando doveva parlare è scoppiata a piangere dall’emozione. È un momento che mi ha toccato molto e ho provato anche a cercarle dopo la fine della partita per regalarle una maglia. Sono momenti in cui capisci la forza dello sport, ma anche quali emozioni ti genera una gara, nonostante tu non la stia vivendo dal campo, ma dagli spalti. È una responsabilità per noi esprimerci al meglio ed in quel modo, anche perché loro sono lì per noi”.

Non posso non chiederle che anno è stato quello appena trascorso.

“Difficile. Molti dello scorso anno non li ho più ritrovati in spogliatoio e, sebbene so che è fisiologico il cambio di squadra e gli arrivederci nel nostro mondo, mi è mancata molto quella condivisione che avevo con Galassi o Maar, ad esempio. Persone diverse, penso a Gianluca che arriva dalla montagna, lo dico sempre scherzando, mentre io arrivo dal mare, eppure c’è sempre stata una grande apertura tra di noi. È mancata la comunicazione, credo, e in tante occasioni avrei voluto essere più preso in considerazione per giocare, sono onesto”.

Cosa è rimasto del ragazzino dell’Appio Roma Volley?

“L’impegno. Ero molto giovane quando ho cominciato a giocare con loro e passai subito all’MRoma, dove trovai anche Zaytsev che giocava in prima squadra. Sono state delle belle palestre di vita, e per uno che ha sempre avuto anche altre cose, vedersi con 25 cm di altezza in più in un anno, ha cambiato le prospettive e ha aumentato la voglia di ambire a far diventare questo sport un lavoro. Anni fa ho scelto, dopo il Nautico, di fare Economia, ed ora studio Management dello Sport, perché mi piacerebbe occuparmi di pallavolo e di Europa”.

Cosa intende?

“Sono un europeista. Mi piacerebbe poter giocare il secondo tempo della mia carriera ad occuparmi di consulenza in ambito sportivo. Magari portare l’Europa in Italia e integrarla con maggior impatto sia nei club che nelle scuole. Al Vero Volley ho respirato subito una bellissima aria di innovazione e sotto questo aspetto, è stata ancora di più una spinta cercare di entrare più a fondo nel mondo dello sport”.

C’è tanta famiglia nelle sue parole.

“Mamma professoressa di informatica, papà consulente ora in pensione. La famiglia mi ha dato degli input e fatto capire che il volley lo devo vivere come un gioco. Una parte della mia vita resta il volley, il resto è altro. Ho trovato un ottimo equilibrio”.

Per quello ha vissuto bene anche il tema della nazionale.

“Resta un regalo. Ma resta anche qualcosa che è arrivata meritatamente. Credo che per me sia bello così. La mia esperienza è arrivata non per la seniority, ma per i risultati che sono arrivati dal campo e questo per me è motivo di orgoglio”.

Continuerebbe anche se non è stata la miglior stagione dal punto di vista dei risultati?

“Spero che valga anche ciò che portiamo a livello di contenuto e a ciò che possiamo dare a quella maglia azzurra. Ovviamente mi piacerebbe perché ritroverei anche compagni di ruolo che stimo parecchio, ovvero oltre Galassi anche Russo”.

Prossimo anno dove sarà Di Martino?

“Per ora mi troverà in barca a vela. Il resto è in via di definizione”.

Di Roberto Zucca