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Pallavolo virtuale: dalla Slovenia all’Irlanda, il lockdown non ferma il volley

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Di Redazione

Sempre più paesi europei sono costretti ad adottare pesanti restrizioni per limitare i contagi da Covid-19, e anche lo sport si deve adeguare. In Slovenia questo sarebbe dovuto essere il mese del tradizionale Olimpijski Festival, dedicato alla scoperta delle discipline sportive da parte di ragazzi e famiglie, ma gli organizzatori sono stati costretti a trasformarlo in un evento online. A renderlo “virale” (nel senso migliore del termine) ci ha pensato Eva Mori, capitano della nazionale, lanciando una video challenge per lanciare il progetto scolastico della CEV “Play Volleyball – Grow with it“: ben 1657 bambini e ragazzi di tutto il paese hanno partecipato, contribuendo alla promozione del volley e di uno stile di vita sano.

L’Irlanda è invece tornata in lockdown già da qualche giorno, ma la Federazione locale non si è arresa e ha lanciato il Virtual Volleyball: un programma di cinque settimane per squadre, allenatori, giocatori e arbitri, che combina una serie di iniziative educative e sociali, e non solo. Nel calendario ci sono infatti corsi di formazione, ma anche visioni di gruppo di partite del passato, incontri online, chat, giochi e quiz.

La nostra comunità – spiega il direttore generale di Volleyball Ireland, Gary Stewartè ovviamente delusa dal fatto di non poter tornare in campo, ma speriamo che queste sessioni virtuali aiutino tutti i tesserati a restare vicini al nostro sport e collegati alla comunità. I giocatori che non possono scendere in campo o allenarsi potrebbero utilizzare questo tempo per studiare da allenatori o da arbitri. E gli incontri informali online garantiranno quella connessione sociale che è uno dei valori principali della pallavolo“.

(fonte: Cev.eu)

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