Quando nella pallavolo si premiano i giocatori non solo per i titoli e le medaglie appese al collo, ma anche per il percorso e il potenziale da esprimere, ci ritroviamo davanti al caso di Marco Rocco Panciocco. Rientrato da qualche settimana dal ritiro della nazionale, nella quale ha avuto modo di conoscere anche qualche compagno di squadra della prossima stagione, Panciocco si gode qualche altro giorno nell’azzurro di Ostia, prima di ripartire alla volta di Ravenna, dove lo aspetta un anno sicuramente denso di significato:
“La chiamata di mister De Giorgi mi ha molto sorpreso e in qualche modo ha curato positivamente il finale della stagione scorsa a Lagonegro. È stato un collegiale e un’esperienza bellissima che spero di poter ripetere presto, nella quale ho avuto modo di conoscere Orioli e Bovolenta, con i quali condividerò la prossima stagione”
Da cosa è rimasto stupito?
“Non è stato un anno denso di risultati da ricordare, diciamo così. Nonostante il presidente e la società di Lagonegro mi abbiano accolto e trattato benissimo fino alla fine, non è stata la stagione che tutti ci aspettavamo. La retrocessione è stata un colpo di grazia, soprattutto perché i presupposti, dopo l’anno precedente in cui questa società aveva disputato i playoff, era quantomeno di provare a ripetere l’esperienza. Si parlava di cose importanti. Dispiace davvero”
Negli ultimi anni, pur giocando al massimo, le stagioni non l’hanno premiata.
“Ho fatto parte anche di Siena nell’anno in cui la squadra di A2 non ha raggiunto l’obiettivo dei playoff. Sono due stagioni che in qualche modo ti provano a livello di stimoli e motivazione. La convocazione in azzurro è stato un bel modo per mettere una pietra sopra ciò che non è andato e per guardare al futuro con i soliti buoni propositi”
Ravenna l’ha voluta fortemente.
“Ne sono felice. Bonitta mi ha presentato il progetto e mi ha trasmesso le giuste motivazioni. Dopo alcune stagioni in A2 da titolare, vuole lavorare con me affinché io sia pronto per fare il salto di categoria, il sogno che inseguo da quando ho debuttato al Club Italia ancora minorenne. Con me ci saranno dei giovani davvero promettenti che ho avuto modo di sfidare quest’anno o conoscere come nel caso di Bovo e Orioli in nazionale. Ci sarà Mengozzi che in A2 può bucare i palloni! È un gioco forte di cui ho tanta stima e che potrà darci le giuste chiavi di lettura per crescere ancora”
La sensazione è positiva insomma.
“Sì, anche se è troppo presto con i pronostici e con i propositi. Arrivo a Ravenna per dimostrare di essere un ottimo giocatore. La gavetta fatta in questi anni mi ha fatto capire quali sono i punti su cui devo insistere e lavorare di più, oltre al fatto che in questa categoria ho fatto un buon percorso di crescita”
È ora quindi di arrivare là dove sono molti ex colleghi del Club Italia.
“Sono contento che Matheus Motzo, ad esempio, quest’anno esordirà con la maglia della Lube e per molti altri amici con i quali ho condiviso degli anni importanti per la mia carriera. Lavoro per fare sì che un giorno quella chiamata arrivi anche a me”
Di Roberto Zucca