Di Redazione
Reduce dalla sua terza stagione in biancazzurro, lo schiacciatore abruzzese Paolo Di Silvestre ha portato con onore i gradi di capitano della GoldenPlast Civitanova. Il laterale più efficace nelle offensive in Serie A3 Credem Banca ha convinto tutti nei panni del leader e, forte di una crescita costante per tecnica e personalità, ha attirato su di lui l’attenzione di molti club di Serie A. Nei due mesi trascorsi in famiglia durante il lockdown, l’atleta non ha mai smesso di allenarsi in casa e ha smaltito a stento il dispiacere per l’interruzione di un torneo che stava affrontando da protagonista. Ecco le sue considerazioni:
Qual è stata la prima cosa che hai fatto in questa nuova fase dopo il confinamento?
“Una passeggiata sul lungomare con i miei amici. Naturalmente rispettando le distanze e tutti muniti di mascherine”.
In questi mesi trascorsi in famiglia ti sei allenato con tuo fratello Alberto, asso del beach volley?
“Certo che sì, ho trasformato il garage in una palestra per mantenere la forma”.
Siete competitivi tra di voi? Qual è il punto di forza di tuo fratello? E il tuo?
“Siamo sempre molto competitivi. Mio fratello eccelle nella potenza fisica, io punto di più sull’intelligenza tattica”.
Se Alberto giocasse in Serie A di volley nel tuo stesso team che consiglio gli daresti?
“Gli ricorderei di unire le forze e fare gioco di squadra per raggiungere gli obiettivi”.
Se non ci fosse stata la diffusione del Coronavirus la GoldenPlast Civitanova avrebbe…
“…lottato per i Play Off e per la vittoria finale del campionato”.
Cos’ha fatto la differenza nel processo di crescita dei biancazzurri durante la Regular Season?
“Il lavoro in palestra e il grande spirito di squadra. Siamo giovani con la testa sulle spalle”.
Qual è stato il momento più esaltante della stagione?
“La vittoria in casa con Porto Viro è arrivata con una reazione da grande collettivo”.
Il momento più difficile?
“Quando ho appreso la decisione di stoppare il Campionato per prevenire il contagio. Una scelta giusta ma dolorosa”.
Questi mesi da capitano cosa ti hanno fatto capire?
“Mi hanno aiutato a crescere e a comprendere quanto sia importante tenere insieme una squadra e lottare all’unisono per gli stessi obiettivi”.
Coach Gianni Rosichini ti ha dato massima fiducia. Cosa gli hai detto o gli vorresti dire?
“Con Gianni c’è un bel feeling. Se consideriamo le giovanili, mi allena da dieci anni e devo ringraziarlo per le numerose chance offerte. Gli auguro un ottimo prosieguo di carriera, è un vincente”.
Il colpo alla Ngapeth ormai è parte integrante del tuo repertorio, lo esegui senza nemmeno pensarci?
“Non è un tentativo di emulazione, ma un qualcosa di istintivo quando la situazione di gioco richiede una variante”.
Come ti vedi tra cinque anni?
“Non ho una risposta certa, ma il futuro posso costruirlo con il duro lavoro. Mi impegnerò per raggiungere tutti gli obiettivi”.
Sembra proprio che tu sia un bravo chef. Che piatto cucineresti ai compagni?
“Il mio asso nella manica è la pasta al fumé”.
La domanda è d’obbligo, qual è il compagno più goloso a tavola?
“Secondo me Gianluca Dal Corso è una buona forchetta, ma durante il campionato siamo tutti molto attenti a rispettare le indicazioni dello staff”.
Chi è, invece, il più ligio a osservare una dieta equilibrata?
“Pier Paolo Partenio non sgarra mai”.
Qual è il compagno che ti sa dare più carica quando giocate?
“Con Paolo Cappio ci carichiamo a vicenda. Ci conosciamo da anni e in campo abbiamo un’intesa collaudata”.
Cosa ti hanno dato i tifosi biancazzurri in questa esperienza?
“Ci tengo a ringraziare i supporter. Ci hanno sempre fatto sentire il loro calore. Il sostegno di Passione Biancazzurra ha favorito la mia crescita e quella del team”.