Papi e Zlatanov insegnanti, non in una palestra, ma all’università. L’occasione è stata la convention, organizzata dalla Cattolica, dal titolo “Le nuove sfide di Trade & Shopper Marketing” che ha visto salire sul palco, oltre ai più importanti personaggi delle realtà industriali e commerciali del nostro Paese (come, per esempio, Alberto Bauli, Presidente Gruppo Bauli e Maura Latini, Direttore Generale COOP Italia), anche la prestigiosa presenza del regista e scrittore Pupi Avati.
Gli allievi della Laurea Magistrale in “Food Marketing e Strategie Commerciali” dell’Università Cattolica di Piacenza sono stati, per una mattina, alunni dei biancorossi Zlatanov e Papi. I due biancorossi hanno raccontato a una aula magna gremita da oltre 300 studenti quelli che sono stati i traguardi più importanti della loro carriera, cosa significa lo spirito di squadra ma, soprattutto, come ci si può rialzare da un momento negativo.
Del superamento di un momento difficile ha parlato Papi, riavvolgendo il nastro della sua carriera sportiva e tornando agli albori, quando tutti si contrapponevano al suo desiderio di fare della pallavolo una vera e propria professione: “Quando mi ripetevano che ero piccolo e che non avevo il fisico per fare il pallavolista, mi dicevo ho un talento, voglio con tutto me stesso questa cosa e allora perché non posso competere con tutti gli altri? Ebbene, tutte queste negazioni sono state la mia benzina; ogni giorno andavo in palestra e l’unico obiettivo era quello di migliorare soprattutto sotto l’aspetto tecnico, fattore che mi avrebbe permesso di competere anche con i giocatori più alti”.
Per quanto riguarda invece la collaborazione e la creazione di un buon team di lavoro anche se tra i componenti non scorre buon sangue, da buon capitano Zlatanov ha così risposto: “La pallavolo è uno dei pochi e veri sport di squadra, dove l’individualità viene accostata, nulla è possibile senza i singoli contributi. E’ importante condividere un obiettivo, se l’obiettivo viene condiviso tutti remano verso la stessa direzione. Aggregarsi per un unico obiettivo unisce maggiormente un team, è più che normale che all’interno di un gruppo di lavoro non si vada tutti d’accordo, ma assegnando e rispettando i singoli ruoli e seguendo le regole si possono limare i conflitti”.