foto VolleyNews.it

Parigi 2024, Pool A maschile: il focus su Francia, Slovenia, Canada, Serbia

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Formula rinnovata e missione quarti di finale alla portata di quasi tutte le squadre. Mai come quest’anno le Olimpiadi possono regalare sogni di medaglia a molte delle compagini in gara. Con la nuova formula si gioca di meno e si riposa di più, passare il girone non sarà un’impresa titanica, ma i quarti saranno una Forca Caudina moderna  che metterà alla prova i nervi di molte squadre.

La Pool A è molto equilibrata, con i padroni di casa e campioni Olimpici in carica ovviamente favoriti, ma guai a sottovalutare la fame di una Slovenia che può essere la mina vagante di questa Olimpiade. Canada molto fisico e cresciuto tanto nei suoi uomini chiave, Serbia destinata ad essere la Cenerentola del gruppo.

foto Volleyball World

FRANCIA
Squadra cambiata pochissimo da Tokyo 2020, esperta e con le carte in regola per essere ancora protagonista. Certo ripetersi non è mai facile nel mondo dello sport, ma il fatto di giocare in casa potrebbe aiutare la squadra di Giani. Ngapeth è il genio/sregolatezza di un gruppo che nelle mani di Brizard riesce sempre a dare qualcosa in più, specie a muro e battuta.

ROSTER
Palleggiatori: Antoine Brizard e Benjamin Toniutti
Opposti: Jean Patry e Theo Faure
Centrali: Nicolas Le Goff, Barthélémy Chinenyeze e Quentin Jouffroy
Schiacciatori: Earvin Ngapeth, Trévor Clévenot, Kevin Tillie e Yacine Louati
Libero: Jenia Grebennikov
Tredicesimo: Timothée Carle

Allenatore: Andrea Giani

UP: Giani ha cambiato molto la filosofia del gruppo, unendo al classico lavoro di difesa e ricezione anche potenza in attacco e battuta. Piace la linea Clevenot, Ngapeth, Louati per la loro completezza tecnica, convince la ricezione e la potenza di Chinenyeze al centro, utile per scaricare gli schiacciatori da responsabilità.
DOWN: Se in attacco è delizia, ecco che il muro diventa croce per Chinenyeze, e un po’ per tutta la squadra, di certo non composta da marcantoni. Gruppo che vince non si cambia, basterà per lottare alla pari con Polonia e Italia?
LA STELLA:  Earvin Ngapeth
ONE TO WATCH: Yacine Louati

foto Volleyball World

SLOVENIA
Solo due milioni di abitanti, ma una squadra pazzesca che gioca davvero bene insieme, con la consapevolezza che collettivamente se la possono giocare con chiunque. Arrivare all’Olimpiade è già un’impresa, ma questi ragazzi hanno lo spirito e la forza per provare ad arrivare alle semifinali. Mina vagante per tutti nei quarti di finale.

ROSTER
Palleggiatori: Gregor Ropret, Dejan Vinčić
Opposti: Tonček Štern, Nik Mujanović
Centrali: Jan Kozamernik, Alen Pajenk, Sašo Štalekar
Schiacciatori: Tine Urnaut, Klemen Čebulj, Rok Možič, Žiga Štern
Libero: Jani Kovačič
Tredicesimo: Uroš Planinšič

Allenatore: Gheorghe Cretu

UP: Stern è tornato a posto fisicamente e rappresenta il terminale offensivo principale di un gruppo che può contare anche sull’esperienza di Cebulj e Urnaut. Ropret è il palleggiatore regolare che non crea ma è sempre preciso e sereno nello smistare il gioco, i centrali garantiscono primi tempi anticipati e soprattutto con Kozamernik anche un ottimo lavoro a muro.
DOWN: La coperta è corta, la squadra ha poche possibilità di cambi a parte quel Mozic che ha un po’ rallentato la sua esplosione. La ricezione rischia di ballare parecchio, con Urnaut e Cebulj che sono più attaccanti che specialisti dei fondamentali di seconda linea.
LA STELLA: Tine Urnaut
ONE TO WATCH: Rok Mozic

foto Volleyball World

CANADA
Qualificata a sorpresa (ma con merito) per questa Olimpiade, il Canada è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi due anni grazie all’approdo nel campionato italiano di tanti ragazzi che hanno fatto esperienza e grazie al nuovo allenatore finlandese  Tuomas Sammelvuo (ragazzo che conosco bene per aver giocato due stagioni insieme) che ad un gruppo storicamente molto fisico ha insegnato ad usare anche colpi di fino per uscire da situazioni complicate e di palla scontata, aumentando il bagaglio tecnico soprattutto degli schiacciatori.

ROSTER
Palleggiatori: Luke Herr, Brett Walsh
Opposti: Arthur Szwarc, Wassenaar, Xander Ketrzynski
Schiacciatori: Nick Hoag, Eric Loeppky, Stephen Maar, Brodie Hofer
Centrali: Lucas Van Berkel, Danny Demyanenko, Fynn McCarthy
Libero: Justin Lui
Tredicesimo: Ryley Barnes

Allenatore: Tuomas Sammelvuo

UP: Il leader del gruppo è certamente quel Maar che a Monza si è caricato una squadra sulle spalle trascinandola ad una storica finale scudetto. Dopo anni difficili post infortuni al ginocchio è tornato a livelli assoluti ed è migliorato anche nei fondamentali di seconda linea. Con lui Loeppky devastante a muro e battuta e Szwarc, atleta dalla mano poco educata ma sicuramente efficace.
DOWN: L’entusiasmo è tanto e la possibilità di passare il girone è decisamente alla portata; manca un po’ di esperienza nel palleggiatore e nei due centrali che pagano nel confronto con i top player internazionali.
LA STELLA: Stephen Maar
ONE TO WATCH: Eric Loeppky

foto Volleyball World

SERBIA
Qualificatasi sul filo di lana al posto di una Cuba ancora troppo altalenante, la Serbia è un po’ la vecchia decaduta del volley europeo, che dopo anni di grandi squadre fatica a trovare il giusto mix fra nuovi e veterani. Per i campioni Olimpici del 2000 già una bella vetrina arrivare a Parigi, da vedere se lo zoccolo storico riesce a regalarsi un passaggio del turno che al momento appare difficile.

ROSTER
Palleggiatori: Nikola Jovovic, Vuk Todorovic
Opposti: Aleksandar Atanasijevic, Drazen Luburic
Schiacciatori: Marko Ivovic, Uros Kovacevic, Miran Kujundzic, Pavle Peric
Centrali: Petar Krsmanovic, Aleksandar Nedeljkovic, Marko Podrascanin
Libero: Milorad Kapur
Tredicesimo: Nemanja Masulovic

Allenatore: Igor Kolakovic

UP: Qualificatosi per il rotto della cuffia, il gruppo non ha pressioni addosso e anche i più giovani possono giocare cercando la vittoria che potrebbe bastare per arrivare ai quarti di finale. Luburic e Atanasijevic sono il braccio armato della Serbia, ma il primo pare essersi perso dopo l’esperienza italiana e il secondo comincia a sentire il peso degli anni che passano. In banda non basta il talento di Kovacevic, mentre il centro è ben presidiato con Podrascanin a far da chioccia ai più giovani compagni di reparto.
DOWN: Todorovic e Jovovic provano a coinvolgere tutti i loro attaccanti, ma con la ricezione che balla faticano tanto. Manca una banda di peso da affiancare a Kovacevic e questo è il problema più grosso per un gruppo che ripeto, sembra proprio alla fine di un lungo ciclo.
LA STELLA: Marko Podrascanin
ONE TO WATCH: Uros Kovacevic

A cura di Paolo Cozzi

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI