Di Redazione
Sgomento e incredulità. È questa la reazione prevalente di tanti sportivi, addetti ai lavori e compagni di squadra alla notizia della scomparsa di Michele Pasinato, sebbene l’ex campione azzurro stesse lottando da tempo con una grave malattia. Il Gazzettino di Padova riporta oggi la testimonianza di Marco Meoni, uno dei suoi più grandi amici nella pallavolo: “Per quanto sapessi che la situazione era difficile, non ci posso ancora credere. Con Paso ne abbiamo passate tante, nel club e in nazionale, eravamo sempre in camera assieme“.
“Lui, così schivo e riservato, forse solo con me si sentiva libero – racconta Meoni –. I ricordi sportivi sono tanti, ma adesso penso all’ultima videochiamata che siamo riusciti a fare qualche settimana fa. Lui sembrava stare meglio, io parlavo di cose leggere, per distrarlo. Sembrava che ci fosse un barlume di speranza. Invece mi è arrivata questa notizia che mi ha devastato“.
“Sapevo che stava molto male – dice Paolo Tofoli al quotidiano padovano – ma non volevo che arrivasse questo giorno. Ho dei bellissimi ricordi di lui, era arrivato a Padova da ragazzino ed è venuto ad abitare con me e Marco Martinelli. Era schivo e riservato, per apprezzarlo come persona dovevi imparare a conoscerlo bene. Poi abbiamo giocato insieme anche in nazionale, mi rimangono davvero tanti bei ricordi“.
Anche l’ex presidente della Pallavolo Padova Maurizio Sartorati rievoca la figura di Pasinato: “È stato un punto fermo della mia vita pallavolistica. Ricordo di come da ragazzino ha deciso una partita al tie break con una battuta incredibile. Lui era così, istintivo, di poche parole, a prima vista scorbutico, ma in realtà solo timido, umile e un grande atleta. Conservo sempre con me solo una foto dei miei anni di pallavolo: quella con Sapega, Fefè De Giorgi, Giovane e appunto il Paso“.
