Di Redazione
Il divorzio tra Pasquale Bosco e la Conad Reggio Emilia non ha mancato di lasciare uno strascico di polemiche. L’ormai ex allenatore del Volley Tricolore, dimessosi proprio alla vigilia di Natale e sostituito da Pino Lorizio (un cambio che non è nemmeno stato annunciato dalla società), oggi spiega i motivi della sua decisione in un’intervista a Il Resto del Carlino Reggio: “Non c’erano più le condizioni per proseguire e lavorare“.
“Abbiamo subito troppi infortuni – continua Bosco – e dopo un po’ non è solo casualità. Credo di non essere stato aiutato dallo staff medico-sanitario e da chi gli gravita intorno. È la prima volta che mi capita in carriera, sinceramente. Sono stati commessi degli errori. Non voglio scendere nei dettagli, ma posso affermare che non siano mai riusciti a capire l’entità dei problemi fisici dei giocatori, ma soprattutto a prevenirli e curarli. E questo sin da inizio campionato, dalla preparazione a oggi. Per fare solo l’ultimo esempio: Zingel, atleta fondamentale per noi, un mese fa ha accusato un fastidio che poi si è trasformato in lesione“.
“La goccia che ha fatto traboccare il vaso – racconta l’allenatore – è stata la partita di sabato 21 dicembre contro Castellana Grotte. Prima del match ho rischiato di non riuscire a schierare neppure sei giocatori in campo. Già prima della partita ho telefonato al patron Azzio Santini per comunicargli le mie intenzioni. Così non si poteva andare avanti“.
Bosco nega invece l’esistenza di dissapori con la squadra: “Quando ho rassegnato le dimissioni, capitan Ippolito ha indetto una riunione con i compagni. Poi mi ha chiamato per chiedermi di ripensarci e restare. Non ho mai avuto problemi né con loro né con Santini, che ringrazio. A Reggio mi sono trovato benissimo“.