Di Redazione
“Sarà l’anno buono?” A Perugia se lo staranno chiedendo in tanti perché quello passato ha lasciato davvero tanto amaro in bocca e un solo trofeo in bacheca, la Coppa Italia. Un bilancio che la nuova gestione Anastasi ha già pareggiato conquistando subito il primo titolo che questa stagione metteva in palio, quella Supercoppa che per il coach rappresenta anche il suo primo trofeo alla guida di un club italiano.
Per la gioia anche del patron Sirci, che lo scorso giugno, quando annunciò l’arrivo dell’allenatore, lo definì “persona di grandissima esperienza”, aggiungendo poi il concetto per lui più importante: “speriamo porti tante vittorie a questo grande sodalizio“.
L’inizio, in questo senso, appare decisamente incoraggiante. Merito indubbiamente di un roster costruito per dominare tanto in Italia quanto fuori dai nostri confini, ma anche di un allenatore che ha da subito trovato la giusta chiave per gestire e far rendere al meglio un gruppo così pieno di campioni, ovvero l’empatia.
“Provo a immedesimarmi in loro – racconta Anastasi alla Gazzetta dello Sport intervistato dal collega Davide Romani – Ho un gruppo variegato, una squadra internazionale. C’è un brasiliano come Flavio che arriva dallo stato del Minas Gerais, persone dedite al lavoro. Poi ho due cubani come Herrera e Cardenas, atleti che stanno cercando la loro strada e io devo aiutarli in questo. Leon è invece un cubano atipico avendo giocato tanto in Europa tra Russia, Polonia e italia. E anche i ragazzi italiani hanno provenienze diverse, dal siciliano Russo al bolzanino Giannelli, la cui personalità mi affascina molto. Cerco di parlare molto con loro ma soprattutto li ascolto. E poi questa squadra non ha bisogno di urla, è un gruppo che reagisce senza molti stimoli”.
“Le esperienze fatte all’estero – aggiunge Anastasi, che in Italia non allenava da 17 anni – mi hanno aperto la mente. Vivere lontano dal proprio Paese ti obbliga ad adattarti, ma quelle esperienze fatte mi consentono oggi di allenare un grande club come Perugia”. Un club ambizioso con un presidente che, anche giustamente, pretende tanto e subito. Ma questo Anastasi deve averlo capito sin dal momento della firma. “Non so se sia il migliore, ma i conti si faranno alla fine” aveva dichiarato Sirci sempre a giugno. Per la serie, uomo avvisato…