Perugia, che concretezza (nonostante le voci di mercato). Lanza zittisce tutti con una grande prova

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Paolo Cozzi

La decima giornata di ritorno, anche se non convalidati dalla matematica, emette i primi verdetti sulla Regular Season che vedono Perugia solitaria in vetta, Modena incerottata ma certa del terzo posto,Verona che dopo aver sognato il posto fra le big four deve difendere il quinto posto dalla Revivre nel prossimo turno e Padova che abbandona sogni di gloria e si ritrova a 5 lunghezze dai play off.

Per la capolista ancora risultato netto in quel di Bari, con Bernardi che ne approfitta per far assaggiare il campo anche alla panchina, in vista di un finale di stagione che sarà molto intenso fra Champions e play off. E’ sempre un ottimo accorgimento far togliere un po’ di ruggine a chi gioca meno, ma che potrebbe tornare utile nel rush finale. I sedici ace messi a segno in tre set se non rappresentano un record poco ci manca, e dimostrano su quale potenza di fuoco possa contare Bernardi, per il resto è ordinaria amministrazione per una squadra al centro del chiacchiericcio di mercato. Per Castellana, mai in partita, il faro è Cazzaniga, a 38 anni autentica bandiera della squadra pugliese e ancora capace di giocate importanti.

A Civitanova ci sono tutte le premesse per un bel match contro Verona ,ma Sokolov mette il vestito delle grandi occasioni e con 21 punti e il 66% in attacco schianta una Verona talmente disastrosa in ricezione da chiudere con il 2% di ricezioni doppio più. Improponibile far girare la squadra con palla sempre staccata e scontata anche se l’altro grosso problema di Verona è il muro che non riesce a intimidire minimamente i marchigiani. Questo nonostante l’occasione ghiotta perché per una volta Juantorena tira il fiato e finisce con un inusuale 29% in attacco per lui.

Oltre 5000 spettatori e 75000 euro di incasso a Modena per la classica fra i padroni di casa e i trentini. Modena, falcidiata dagli infortuni, ritrova il giovane Argenta e Urnaut, che con i 43 palloni attaccati dovrebbe essersi messo alle spalle i problemi alla spalla. Per Trento, tornata a schierare Vettori da titolare, brillano Kovacevic e Pippo Lanza, nuovamente  nella sua posizione classica in campo zittisce quei pochi tifosi(??) che lo avevano contestato in settimana con 21 punti e una prova concreta anche in ricezione. I canarini trovano nei centrali e nella panchina le energie per arrivare al tie break, ma è Trento con i muri di Eder e Giannelli a prendersi la vittoria e a mettere una seria ipoteca sul quarto posto.

In quel di Busto la Padova di “Travica Nelli e Randazzo” butta alle ortiche un secondo set già vinto e con la sconfitta per tre a uno rischia di dire addio ai sogni di play off salvo sorprese last minute. E’ proprio Nelli l’attaccante che manca a Padova, il 18% in attacco è proprio pochino e purtroppo dimostra che il ragazzo, che i colpi li ha, deve ancora trovare continuità di rendimento, allontanando forse un pochino anche i discorsi in chiave azzurra, mentre seppur in difficoltà in ricezione si salva Randazzo. Per la squadra di Giani partita monstre di Cebulj soprattutto in battuta, giocatore che da quando è mancato Abdel Aziz per infortunio, diventando il giocatore di riferimento in campo, è decisamente tornato il giocatore ammirato gli anni passati a Civatanova e in nazionale. E mercoledì con Verona si gioca per provare a conquistare il quinto pass dei play off.

Passeggiata di Ravenna a Vibo e posto nei play off quasi assicurato per la squadra di coach Soli, che con 10 ace, 8 muri e il 50% in attacco, ma soprattutto un Buchegger infermabile, ha la meglio su una Vibo davvero in difficoltà, abbandonata anche dal caldo tifo dei vibonesi. La battuta non punge, la ricezione tiene ma il 35% in attacco è un macigno che pesa a questi livelli uniti a due soli muri fatti. Mi viene il dubbio che il problema non fosse Tubertini, e che forse sarebbe stato opportuno dare al bravo tecnico modenese il tempo per far crescere i giocatori.

Vittoria da tre anche per Piacenza che dopo due set facili si complica un po’ le cose ma riesce a traghettare la partita in porto. Sempre da standing ovation Fei (dategli il mondiale per favore!!) ma degni di nota sono anche i 4 ace e i 4 muri  di Marshall che quando trova il timing giusto è devastante. Continua anche la crescita del giovane francese Clevenot, ancora un po’ acerbo in ricezione ma cresciuto parecchio in battuta, attacco e personalità in campo. Per Sora restano i 22 punti del bomber Petkovic  e i 13 di Nielsen, ma ricezione e muro restano fondamentali davvero in grossa difficoltà.

A Latina va in scena il match fra le due sorprese negative del campionato, squadre costruite con ambizione da playoff ma poi sprofondate nelle sabbie mobili della bassa classifica. Ad avere la meglio è una Monza a trazione Europa dell’est, con Dzavoronok, Finger e Plotnytskyi sugli scudi. La ricezione tiene bene e permette a Walsh di alternare le sue bocche da fuoco ottenendo un buon 55% di squadra e pochi errori diretti. Bene anche il muro, che con 12 block si conferma uno dei fondamentali migliori dei lombardi. Pochi errori in attacco anche per Latina, ma ricezione e muro sono da rivedere. Ad impensierire i monzesi sono soprattutto Savani e Starovic, due giocatori che conosco molto bene, che purtroppo non sono riusciti nel corso della stagione a far fare il salto di qualità alla squadra, anche a causa di parecchi contrattempi fisici

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI