Di Redazione
La Superlega è finita nel mirino di «Statista» un portale web tedesco che rende disponibili open data raccolti da istituzioni che si occupano di ricerca di mercato e di opinioni, così come statistiche riguardanti l’ambito economico e statale.
Il portale, come riprende oggi La Nazione Umbria ha preso in esame la situazione del Covid in Italia con un focus sul volley, stimando quali fossero le perdite delle squadre, partendo proprio dal calo delle entrate da marzo e fino al termine della stagione.
E in vetta a questa graduatoria c’è proprio la Sir Safey Conad Perugia, le cui perdite sono stimate in 167.718 euro, poi la Leo Shoes Modena (165mila) e la Cucine Lube Civitanova con 164mila euro. Insomma i tre top club sono quelli che ci rimetterebbero di più, con il totale che sfiora però i 900mi1a euro.
«Purtroppo ho la sensazione che la stima sia in difetto – spiega il presidente della Sir, Gino Sirci – quel calcolo infatti sembra rilevi soltanto i mancati incassi delle partite, ma ci sono altri elementi di cui tener conto. A cominciare dal merchandising che nella seconda parte di stagione sarebbe stato intorno ai 50mila euro per noi».
Poi però ci sono anche i mancati introiti della Champions. «Esattamente, quella è un’altra partita significativa di cui capisco che al momento non è facile fare stime. Dico soltanto che lo scorso anno la squadra vincitrice è stata premiata con 400mila euro, la seconda ha ottenuto un premio di 250mila e la terza e la quarta benefici tra 100 e 150mila euro. Considerando poi la fase finale dei play off, mi sento di dire che le perdite per noi ammonterebbero tra i 4 e i 500mila euro se l’attività non dovesse riprendere».
Sirci però non dispera affatto, cita Freddie Mercury («The show must go on») e ribadisce, come già fatto altre volte, che a suo avviso la stagione dovrebbe essere comunque portata a termine. «Ritengo e spero soprattutto che si possa riprendere da metà maggio e concludere entro la fine di giugno. Oppure congelare la classifica e giocare i play off».
Anche a porte chiuse? «Si certo, perché ciò consentirebbe da un lato di far tornare un po’ di normalità nelle nostre case, dall’altro di mantenere in vita le sponsorizzazioni». E il taglio degli stipendi ai giocatori? «Saranno limitati, anche su questo non credo ci saranno problemi a trovare un accordo»