Giorgio Borsini

Piervito Disabato: “L’altezza mi penalizza un po’, ma ho fiducia nelle mie doti”

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Di Redazione

Il promettente schiacciatore biancazzurro Piervito Disabato, già Campione del mondo Under 19 in Tunisia la scorsa estate con la Nazionale, svela le proprie emozioni nel percorso sulla rampa di lancio. L’atleta pugliese della GoldenPlast Civitanova si racconta tramite aneddoti e situazioni di gioco vissute sul campo.

QUELLA VOLTA CHE…

ho esultato come un matto.

Ho sempre giocato con grinta. Sia nelle giovanili che nelle gare disputate in Serie A ho messo furore agonistico nel gioco e, talvolta, nei festeggiamenti dopo scambi decisivi o prolungati. Mi hanno insegnato, però, che non bisogna eccedere per non sprecare troppe energie”.

mi sono commosso con i tifosi.

Ho provato commozione con mio fratello e mia madre dopo uno Scudetto giovanile. In Serie A non è capitato per ora, ma i tifosi mi esaltano”.

ho perso le staffe in campo.

Mai in modo esagerato, perdere lucidità non conviene. Ammetto che quando sbaglio me la prendo con me stesso. Poi resetto e penso al punto successivo”.

ho sentito la squadra come una seconda famiglia.

Alla GoldenPlast Civitanova siamo affiatati, ma l’atteggiamento dei compagni è quello di atleti seri e professionali. Nel settore giovanile della Materdomini vivevamo nella stessa casa ed eravamo proprio una famiglia allargata”.

ho pensato di chiudere con il volley.

Mi è capitato lo scorso anno. Ho iniziato la stagione con la Serie A2 a Castellana Grotte, ma le cose non andavano bene. Sono rinato con l’esperienza a Taranto in Serie B, dove ho potuto giocare con continuità e farmi valere”.

ho capito di poter arrivare in alto.

Già a 10 anni sognavo di giocare in palazzetti quotati. Quando ho vinto il premio come miglior atleta italiano U14 e quando mi hanno nominato miglior schiacciatore all’Europeo vinto con la Nazionale ho sentito di aver fatto enormi passi avanti. Quest’anno, dopo l’oro Mondiale, ho avuto una vetrina importante in biancazzurro. L’altezza mi penalizza un po’, ma ho fiducia nelle mie doti”.

ho pianto a dirotto.

“Non è mai successo, ma lo scorso anno ho versato qualche lacrima dopo aver perso la Finale Play Off. Mi bruciò molto anche una beffa in Semifinale agli Europei. Ho pianto di gioia, invece, da Campione iridato”.

ho messo il broncio al coach.

Una nota dolente. Sono un ragazzo spontaneo e mi capita d’incupirmi quando penso di essermi allenato al massimo e non trovo spazio in campo. Non manco mai di rispetto ai tecnici e, se a volte sono accigliato, il broncio dura poco”.

ho giocato con il dolore.

Anche in questo caso è dura parlare di un singolo evento. Si tratta di una situazione non rara. Quando sento doloretti non sempre mi fermo. Può capitare che in caso di minimo fastidio o indolenzimento si stringano un po’ i denti”.

ho azzeccato tutte le giocate.

Mi capitava da ragazzino di non sbagliare nulla. In Serie A è quasi impossibile vincere tutte le battaglie in campo. Sono soddisfatto quando contengo gli errori e mi esprimo con ottime percentuali realizzative. Se, invece, incappo nella classica “giornata no” cerco di capirne il motivo e di imparare dagli errori”.

(Fonte:comunicato stampa)

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