Di Redazione
Fabrizio Gironi è il volto pulito dell’Allianz Powervolley Milano. Classe 2000, l’atleta lombardo è diventato protagonista, quasi inaspettato, nella stagione 2019-2020 con la sua squadra. Complici gli infortuni di Matteo Piano e Aimone Alletti, per coach Roberto Piazza è diventato un elemento quasi imprescindibile per il sestetto iniziale e Fabrizio, diligente e serio dentro e fuori dal campo, ha saputo sfruttare le sue chances.
«Chiudere anzitempo la stagione è stato un gran peccato – sottolinea nell’intervista rilasciata a Milanosportiva.com – perché stavamo facendo una grande annata. Eravamo tutti felici e soddisfatti, perché avevamo raggiunto vette impensabili superando tutte le difficoltà che ormai sappiamo. Direi che quando abbiamo giocato, quasi sempre siamo usciti a testa alta. E poi c’era la Challenge Cup, un obiettivo che era lì alla nostra portata. Però la decisione presa di fermare tutto è stata quella giusta».
Sono passati ben 87 giorni dall’ultimo match disputato da Milano in Superlega (era il 16 febbraio contro Sora all’Allianz Cloud): un tempo lunghissimo che Gironi ha riempito dedicandosi a molte cose. «Cerco di occupare il tempo, sicuramente lascio spazio ogni giorno all’allenamento e adesso che si può correre esco un po’. Ho imparato tante cose nuove, come cucinare. E poi leggo molto e non resto con le mani in mano. Sto anche ristrutturando la mia camera».
Non manca un salto nel tempo e alle origini della passione che caratterizza il volley che ha contagiato anche Gironi. «La mia è una storia particolare, soprattutto perché non avevo nessuna intenzione di giocare a pallavolo. Ho sempre giocato a calcio, qui nel mio paese a Pessano con Bornago. Mi divertivo un sacco, ma siccome ero più alto rispetto ad altri ragazzi, il professore di ginnastica mi chiese se mi interessava giocare a pallavolo. Sono andato a sostenere un provino all’Argentia Gorgonzola e per un anno ho giocato a calcio e pallavolo. Solo che a calcio m’impegnavo anche 2/3 volte a settimana, a pallavolo a malapena una».
Da lì poi la chiamata del Volley Segrate e la possibilità di entrare nel bacino del settore giovanile di Powervolley Milano. «Mi hanno visto, mi hanno contattato e quando abbiamo parlato ho risposto di pancia, dicendo ‘Sì, vengo’. E da lì ho lasciato il calcio, perché si trattava di un impegno serio, quattro volte a settimana».
Una sliding door per Gironi che, dopo l’esordio dello scorso anno il 30 dicembre 2019 a Padova, quest’anno con coach Piazza in panchina ha saputo ritagliarsi il suo spazio (69 punti in 52 set disputati in campionato) e dare il suo contributo alla causa meneghina. «Voglio continuare nel percorso di crescita intrapreso – conclude Gironi –. E poi c’è il sogno di andare alle Olimpiadi, un giorno. Forse il 2021 è un po’ presto, ma mai dire mai».
(Fonte: Milanosportiva.com)