Di Redazione
Un curriculum da far paura e tanta voglia di ritrovare il campo. E’ tornata a Prato in punta di piedi Diletta Sestini ma il suo ritorno non è banale e significa tanto per tutti coloro che nella nostra città amano il volley femminile. Campionessa a tutto tondo, Diletta torna con la voglia di contribuire alla crescita della squadra della sua città e lo fa ripartendo da una categoria che non frequenta da anni e da un infortunio che non ne ha scalfito determinazione e voglia di lottare.
Bentornata a Prato. “Dove tutto è iniziato potremmo dire. Ho cominciato a giocare a dodici anni nell’Ing Volley, allenata da Deborah Lucchesi, per poi proseguire al Club Prato Volley e quindi lasciare Prato per andare al Galluzzo con Francalanza. Oggi torno per aiutare una squadra giovane portando la mia esperienza ed il mio bagaglio umano e di giocatrice da mettere a disposizione delle altre ragazze”
Ti eri già avvicinata a Prato accettando la B1 di Quarrata nella scorsa stagione.
“Si e non è andata bene. Purtroppo sul campo le cose non hanno funzionato ed a peggiorare tutto ci ha pensato l’infortunio che mi ha fermato”.
Adesso come stai? “Bene. Mi sono operata il 26 aprile scorso e da allora sto lavorando con fisioterapista e preparatore atletico del Pistoia Basket per recuperare al meglio. L’obiettivo è tornare in campo o comunque disponibile fin dalla prima giornata del campionato. A breve avrò la visita di controllo con il professor Zini che mi ha operato a Pesaro ma penso stia procedendo tutto bene”.
Scusa la domanda indelicata. Cosa spinge un’atleta con un curriculum come il tuo a lavorare duro per tornare a giocare dopo un infortunio così pesante?
“La prima cosa che ti viene in mente dopo l’infortunio è mollare tutto. L’averlo già vissuto una volta lo ha reso ancora più duro. Sapevo cosa attendermi e quindi la prima reazione è stata appunto quella di mollare. Una volta operata, però, avevo necessità di un obiettivo che mi aiutasse a lavorare giorno per giorno al recupero. Non volevo chiudere la mia carriera in questo modo e così mi sono posta l’obiettivo di tornare a giocare e di farlo vicino a casa. L’opportunità che mi hanno dato Massimo Becheri e Massimo Nuti è risultata perfetta. Non disputo un torneo di B2 da oltre 20 anni ma penso di poter dare molto ad un gruppo di cui fanno parte anche ragazze del 2003”.
Un esempio non solo tecnico ma anche comportamentale, su come si sta in palestra e come si lavora la settimana.
“Quando ho iniziato io il rispetto e l’ascolto delle giocatrici più esperte era assoluto. Oggi, anche in categorie più importanti, questo è spesso venuto meno e non è una buona cosa. A Quarrata prima ed oggi a Prato, però, ho trovato ragazze serie, educate e che ascoltano molto. In fondo, dipende tutta dalle famiglie”.
Per chi non ti conosce, facciamo un rapido riassunto della tua carriera lontano da Prato?
“Dopo Galluzzo sono stata due anni in B2 ad Incisa con Buoncristiani ed un anno al Bisonte, in B1, dove ho conosciuto Silvia Croatto. Successivamente sono stata in A2 a Roma, Castellana Grotte, Piacenza, le ultime due con promozione, per poi approdare a Fontanellato, due anni in B1 con promozione e quindi un anno in A2. Il mio giro d’Italia è poi proseguito a Vicenza, Pesaro, in entrambe due anni B1 e promozione in A2. Poi sono andata a Ravenna con Davide Mazzanti, l’attuale coach della nazionale campione d’Europa, a Manfredonia in B1, Aprilia in B1, Baronissi in A2 ed infine a Quarrata in B1”.
Ed a Prato con che obiettivi sei tornata?
“La società non ci ha dato particolari obiettivi. Io, però, gioco sempre per vincere, per divertire il pubblico. Se così sarà vorrà dire che ci divertiremo anche noi che è poi la strada giusta per arrivare a risultati importanti. Non vedo l’ora di iniziare e soprattutto non vedo l’ora di tornare a vivere i palazzetti con il pubblico”.
(Fonte: comunicato stampa)