Di Redazione
Dai 29 anni di Simone Anzani, il più “anziano” del gruppo, ai 19 di Alessandro Michieletto, il più giovane, l’età media della nazionale maschile nel giorno in cui è stata alzata la coppa degli ultimi Campionati Europei era di 23 anni e mezzo. Una squadra vincente, quella voluta dal nuovo ct Fefè De Giorgi, ma soprattutto giovane. Molto di più di quella che aveva lasciato Tokyo con un sesto posto finale, la cui età media saliva a 28 anni, con la metà dei giocatori sopra i 30.
A guardare i risultati ottenuti dai due gruppi azzurri, dunque, sembrerebbe che il dato anagrafico sia stato un fattore: determinante all’Europeo, penalizzante alle Olimpiadi. Ma è davvero questa la sintesi più corretta utile a spiegare i due risultati? Tra gli addetti ai lavori se lo stanno chiedendo in molti, anche perché tra un anno ci sarà da giocare un Mondiale, importantissimo già di suo, ancor di più per i pass diretti che assegnerà per Parigi 2024.
De Giorgi, bruciando letteralmente i tempi, è stato in grado di creare un gruppo capace a sua volta di fare gruppo. Ragazzi di talento assoluto come Giannelli (MVP del torneo continentale); giovani che dalla fatidica rampa si erano già lanciati come Michieletto; e altri che erano assolute scommesse (tutte vinte) come Romanò. Solo, e lo sottolineiamo, per citarne alcuni. Ma ora il CT, in vista dei prossimi impegni, potrebbe anche pensare, mai condizionale fu così d’obbligo, di “recuperare” qualche veterano che in Polonia non era presente, non sempre per scelta tecnica.
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Ipotesi percorribile dopo l’oro di Katowice? A domanda diretta (Quale di questi “big” rivorresti in nazionale?), tramite un sondaggio, i nostri lettori hanno risposto numerosi e le sorprese non sono mancate. Quasi la metà, percentuale del 47.49%, ha infatti votato “nessuno”, a conferma che il nuovo corso voluto da De Giorgi, forte del risultato ottenuto sin da subito e contro pronostico, è a tutti gli effetti la strada giusta da percorrere tramite la crescita e la valorizzazione dei giovani.
Basse le percentuali, invece, relative ai tre nomi da noi proposti, ovvero Ivan Zaytsev (20.23%), Osmany Juantorena (17.5%) e Matteo Piano (14.78%). Se Juantorena pare abbia concluso a Tokyo l’avventura con la maglia azzurra (anche se, a guardare le sue storie Instagram, il rimpianto sembra ancora molto forte), Piano e lo “Zar” potrebbero ancora giocarsi le loro carte. Soprattutto Zaytsev, costretto a rinunciare agli europei “solo” per colpa dell’operazione al ginocchio.
Lo stessa domanda, poi, l’abbiamo proposta anche in una storia su Instagram. Qui, non potendo fornire alternative di risposta, sono stati i vostri commenti liberi a fare testo, eppure il “nessuno” anche in questo caso ha spopolato. “Nessuno, avanti così” scrive Maurizio R., “Nessuno, i veri big sono stati i ragazzi in campo durante l’europeo che credono nella maglia azzurra” il commento di Setty, e ancora “Anche no” (Fabio M.), “Con tutto il rispetto, e un grande grazie, largo ai giovani” (Alessio S.), “Nessuno, largo ai giovani, l’epoca dei big è finita” (Raffaele D.), “Io non cambierei nessuno di questo equilibrio perfetto” (Maria E.). Tanti, però, anche i desiderata: i nomi più gettonati, a conferma dei risultati del sondaggio sul sito, restano Zaytsev e Juantorena, con menzioni d’onore anche per Piano, Vettori, Nelli, Cavuto e Colaci.