Di Redazione
La Conad Olimpia Teodora Ravenna continua il lavoro in palestra in vista dei prossimi impegni nella Pool Salvezza. E mentre la squadra prosegue l’attività in palestra, Alessandra Guasti, schiacciatrice classe 1996, si racconta in un intervista social.
Raccontaci un po’ la tua storia con la pallavolo dagli inizi ad oggi. “Ho iniziato insieme alle mie amiche nel mio paese d’origine, Barberino di Mugello. Quando ho iniziato ero veramente piccola, non andavo neanche alle elementari. Ho iniziato così presto perché ho una sorella più grande di 7 anni e quindi volevo un po’ copiare quello che faceva lei. Sono rimasta lì fino all’Under 16 e intanto facevo anche la serie D in un’altra squadra del mio paese. All’età di 14 anni sono partita per Bergamo per giocare alla Foppapedretti che era nei suoi anni d’oro. Lì ci sono stata 4 anni: tutte le giovanili, serie B e ogni tanto giocavo anche con la serie A. Poi ho fatto due anni a Forlì, dove ho giocato in serie A e A2 e da lì ho iniziato un po’ a girare, sono stata ad Orvieto insieme a Giulia Rocchi, poi a Vicenza, San Giovanni in Marignano, Offanengo e ora sono qui a Ravenna“.
Com’è stato allontanarsi da casa così presto? “È stata molto dura, per fortuna però sono partita insieme ad un’altra mia compagna di squadra e quindi è stato un po’ più facile perché ci siamo sostenute a vicenda. Rifarei tutto e ormai sono abituata a stare lontano da casa”.
Cosa ti manca di più? “La famiglia, gli amici, poi facendo questo sport a livello professionistico vorrei avere più tempo per le uscite, però allo stesso tempo ci sono altre soddisfazioni perché si arriva a giocare con persone che non ti saresti mai immaginata e che vedevi solo alla televisione”.
Quando hai capito che la pallavolo sarebbe potuta diventare un lavoro vero e proprio e cos’hai provato? “L’ho iniziato a capire gli ultimi anni di Bergamo perché quando giocavo con la serie A e mi confrontavo con quel mondo lì iniziavo a capire che mi sarebbe piaciuto anche a me fare questo come lavoro. Poi quando è arrivata l’offerta per Forlì con cui ho fatto la serie A è iniziato un po’ il mio percorso professionistico a tutti gli effetti. All’inizio non credevo fosse possibile tutto questo partendo da un paesino di soli 10 000 abitanti, invece poi è andata bene”.
Hai cambiato diverse città per la pallavolo, cosa ti è piaciuto di più di queste? “Sì, diciamo che ogni anno cambio città, mi sono trovata molto bene in tutte. Bergamo è un po’ un pezzo del mio cuore perché ci sono cresciuta, ho fatto le scuole superiori e ho creato tante amicizie. Anche Ravenna mi piace anche se purtroppo, con la situazione Covid, non sono ancora riuscita a godermela come avrei voluto”.
A novembre ti sei laureata, raccontaci un po’ il tuo percorso universitario, cos’hai scelto e perché… “Ho iniziato l’università due anni dopo aver finito le superiori perché non ero pronta a iniziare questo tipo di percorso e poi non mi piaceva molto studiare perché pensavo solo alla pallavolo. Poi, invece, ho deciso di farla perché le mie compagne di squadra avevano iniziato un’università online, molto utile per noi sportivi che non possono frequentare le lezioni e quindi ho iniziato a pensare che mi sarebbe potuto piacere e che avrei potuto riuscirci. Devo dire che ho finito anche prima del previsto perché ho trovato quello che mi piaceva, ho fatto “Scienze Motorie” e ora ho deciso di continuare con “Scienze della Nutrizione Umana”, quindi sto studiando per diventare nutrizionista”.
È complicato gestire la vita universitaria con la vita da pallavolista professionista? “L’università è strutturata in modo che si riesca ad organizzare lo studio perché le lezioni sono registrate e quindi puoi guardarle quando sei libera; io di solito le guardo nei momenti liberi dagli allenamenti durante il giorno oppure la sera se l’allenamento finisce presto. Facendo così, quindi, riesco a seguire abbastanza”.
Al di fuori del campo da pallavolo cosa fai nel tempo libero? “Ora purtroppo sto in casa, però mi piace molto uscire con le mie compagne di squadra, le mie amiche, studio perché il tempo è comunque poco e mi piace molto fare shopping”.
Ti piace viaggiare? “Sì mi piace molto, uno dei viaggi più belli è stato quello dopo la maturità: sono andata con le mie amiche a Mikonos. Ogni anno comunque cerco di andare in posti diversi”.
Ti piace seguire la pallavolo anche da spettatrice? “Sì, guardo spesso le partite, quando sono a casa le guardo anche con mio babbo che è molto appassionato di sport”.
Segui anche altri sport? “Sì, sono una grande fan dell’Inter. I miei giocatori preferiti sono Zanetti, ex capitano e ora dirigente sportivo e LuKaku che sta facendo sognare lo scudetto a noi interisti”.
Chi è il tuo idolo sportivo? “Mi piacciono un po’ tutti gli sport e coloro che li rappresentano, però se proprio devo scegliere qualcuno che mi ha colpito particolarmente direi la Pellegrini e la figlia di Fiona May”.
Il tuo ruolo è schiacciatrice, dicono che sai schiacciare bene anche di sinistra, è vero? “In teoria sono mancina, da piccola quando ho iniziato facevo la rincorsa al contrario, però attaccavo di destra e quindi hanno iniziato a cambiarmi un po’ la rincorsa e così sono diventata destra ma nella quotidianità faccio tutto con la sinistra”.
Quali sono i tuoi progetti futuri? “Con la pallavolo spero che questo girone si concluda al meglio, abbiamo iniziato il pool salvezza un po’ con il piede sbagliato però sono molto fiduciosa e quindi spero di far bene perché ci alleniamo duramente da luglio e penso che sia una soddisfazione che dobbiamo avere perché ce lo meritiamo. A livello personale invece spero di concludere al meglio l’università”.
(Fonte: comunicato stampa)