Di Redazione
C’era tantissima gente questa sera in Piazza del Popolo, alle ore 19.37, quando i giocatori, lo staff tecnico e i dirigenti della Bunge sono giunti in pullman nel centro di Ravenna per ricevere il meritato applauso della città e dei suoi sostenitori dopo l’impresa di mercoledì ad Atene, dove ha conquistato la Challenge Cup vincendo di nuovo una coppa europea dopo 21 anni di attesa.
In occasione delle celebrazioni il presidente del Porto Robur Costa, un emozionatissimo e commosso Luca Casadio, ha tenuto a sottolineare il percorso svolto dalla società in questi anni, portandola a questa splendida vittoria. “Quando siamo nati, nel 2004, i nostri obiettivi erano tre: far rinascere il movimento giovanile in città, riportare Ravenna in Serie A e tornare a rivestire un ruolo importante in campo nazionale ed europeo. Siamo partiti con un gruppo di dieci giocatori, in modo da iscriverci a un campionato regionale, e da lì è cominciata la risalita. Fin dalla prima stagione, infatti, almeno una formazione del vivaio è riuscita ad arrivare alle finali nazionali, spesso salendo sul podio. Parallelamente la prima squadra ha effettuato la trafila nei vari campionati minori, fino a ritornare nel massimo campionato di pallavolo italiano in soli sette anni. Raggiunto questo traguardo, dopo altri sette anni siamo riusciti a rivivere un altro sogno insperato e inatteso, quello di vincere una competizione come la Challenge Cup. Questa è stata la scommessa vinta da un gruppo di amanti della pallavolo, un gruppo che con il passare del tempo è diventato sempre più grande, abbracciando altre persone nel corso del suo viaggio. La mia mente non può quindi che andare verso due persone che purtroppo non ci sono più, autentici protagonisti nel costruire una realtà che oggi è riuscita ad arrivare fino a questo punto. Mi riferisco a Paolo Fabbri, un grande uomo che alla società ha sempre dato un apporto importante e concreto, lavorando con passione per il suo bene. Inoltre ricordo Massimo Matteucci, che fin quando è stato ai vertici della Cmc ci è sempre stato vicino, condividendo i nostri valori e il nostro progetto. Voglio ringraziare tutti gli sponsor e le persone che ci sono state vicine, anche se adesso non collaborano più con noi, perché sono stati cardini importanti su cui puntare per raggiungere questi risultati. E sono contento per la città, che ha risposto alla grande in tutti questi mesi, dimostrando ancora un volta quanto la pallavolo faccia parte del suo Dna”.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale: “Grazie di cuore, ci avete dato una gioia incredibile, avete riportato il volley ravennate dove merita di essere, dove merita l’amore della nostra città per lo sport e la pallavolo. Voi rappresentate un modello positivo per i nostri ragazzi e bambini, un modello di come si può fare sport in maniera etica e responsabile, con tanti volontari che rappresentano le nostre società che ci mettono impegno, passione e cuore. Oggi festeggiamo, ma da domani siamo tutti impegnati nel sostenervi, perché dobbiamo ottenere tanti altri risultati, in quanto dobbiamo continuare a rappresentare lo sport italiano. Anche perché in futuro dovremo riempire un palazzetto da 6mila posti…”.
La serata è poi proseguita con un altro appuntamento, la cena al ristorante “Molinetto”, dove i giocatori della Bunge hanno festeggiato con gli Rvs, i sostenitori che per tutto il corso della stagione hanno seguito in casa e in trasferta le partite di Orduna e compagni, ovviamente presenti in gran numero anche nella storica vittoria di Atene.