Di Redazione
A soli due mesi e mezzo di distanza dal ‘Champions League Forum‘, tenutosi in Lussemburgo alla presenza dei principali attori del volley europeo – tra cui i vertici della Lega Pallavolo Serie A Femminile – e a poco più di due settimane dalla costituzione dell’Associazione dei Club Europei, la CEV ufficializza il nuovo format della Champions League. Sin dalla prossima stagione, la più importante manifestazione continentale per Club sarà caratterizzata da molte novità, più rispondenti alle esigenze tecniche ed economiche dei maggiori teams europei.
Volley News ne parla con il Direttore Generale della Lega Pallavolo Serie A Femminile Piero Rebaudengo che commenta i temi caldi della passata e prossima stagione.
Un tavolo di discussione tra società. Quali sono state le premesse?
“E’ stato fondamentale perchè le stesse società sono i pilastri dello sport. I club e le loro organizzazioni sono le fondamenta del sistema pallavolistico per quanto riguarda il reclutamento degli atleti e per l’attività svolta nel territorio. Le società consorziate hanno maggior peso all’interno del sistema, sia all’interno della Lega sia in un movimento più internazionale. E’ importante anche la condivisione dei progetti attraverso questo rapporto di collaborazione con i club sportivi. Questo percorso che è da poco partito, ha già cominciato a dare qualche frutto, è innegabile”
In virtù delle problematiche di calendario, quanto era importante mettere mano alla programmazione delle Coppe Europee?
“Innanzitutto era importante far notare che la poca attenzione a questi problemi sarebbe potuta sfociare in una protesta, su questo tutte le società erano molto coese. Il calendario è la base di tutto, la formula è stata conseguenza dei livelli diversi di Federazioni differenti, quindi prima si è definito il calendario e in secondo luogo si è costruita la formula. L’ottimizzazione di calendari e formule avverrà probabilmente a partire da dopo Tokio 2020”.
Il tema delle atlete straniere in campo. Una battaglia rilevante per la nostra pallavolo?
“Un tema che abbiamo portato avanti con consapevolezza. Sono state portate avanti le istanze delle società di vertice argomentandole in modo corretto. Si è raggiunto un accordo da ambo le parti e si è capito che questa era una direzione comune, perchè il livello di un campionato dipende dal livello dei giocatori in campo. La protezione della crescita della Nazionale è in ogni caso prioritaria, nessun club lo nega, però per contare sia in Europa sia nel Mondo dobbiamo avere i giocatori migliori nella nostra Lega; per avere i giocatori migliori non si deve guardare il passaporto, ma la loro performance”.
Nell’ultima stagione avete puntato molto sulla LVF TV. Reputa sia stato un successo?
“La TV di Lega è partita come una scommessa che dopo due anni ci vede soddisfatti per il numero di abbonamenti raggiunti. Vogliamo continuare con questo trend positivo anche nei prossimi anni, abbiamo creato un prodotto di successo sia per costi d’accesso sia per il feedback ricevuto dagli utenti. Lavoriamo con tre telecamere e una regia sul campo, produciamo interviste, commenti su tutti i campi e instant replay”.
Quanto è importante per la Lega Pallavolo Femminile sostenere un progetto come quello di GICAM?
“E’ molto importante, il presidente Fabris è stato il fautore di questo progetto sviluppato con grande lungimiranza un paio di anni fa. Ci dà soddisfazione perchè attiva interesse, la presenza di un’atleta come Valentina Diouf ci dà maggiore visibilità attirando atleti di alto livello. Il vero valore di questo progetto non è certo la visibilità degli atleti, ma è la donazione, anche solo del loro tempo, verso persone meno fortunate. In più quest’anno anche Samsung ha partecipato attivamente alla realizzazione del progetto, ciò sottolinea il grande impatto che GICAM ha avuto e sta avendo in termini di idea e di realizzazione”.
