Che il tema del doppio incarico avesse aperto una profonda ferita nel rapporto tra Fipav e società lo si era capito molto chiaramente nei giorni scorsi: non soltanto dalla durissima risposta della UYBA Volley Busto Arsizio alle dimissioni di Julio Velasco per assumere l’incarico di CT della nazionale femminile, ma anche dai giudizi estremamente critici espressi da Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, e dalla Lega Pallavolo Serie A Femminile con le parole del presidente Mauro Fabris. Tutte reazioni alla conferenza stampa del Centro Pavesi in cui era stato annunciato, insieme a Velasco, anche uno staff azzurro composto da una serie di figure già sotto contratto con club di Serie A.
Proprio su quelle nomine oggi la Federazione Italiana Pallavolo compie una clamorosa marcia indietro con una nota pubblicata sul proprio sito: “Si precisa, a parziale rettifica di quanto pubblicato, che il comunicato (quello sulla conferenza del 21 novembre, n.d.r.) intendeva rappresentare la visione progettuale del Prof. Velasco. FIPAV non ha intrapreso alcuna iniziativa con riferimento a situazioni caratterizzate da presenza di vincoli contrattuali in essere e pienamente validi anche sotto il profilo temporale – prosegue il comunicato – e presterà la massima attenzione ad avviare trattative esclusivamente con soggetti liberi da impegni contrattuali, o, in caso diverso, con il pieno e massimo coinvolgimento del club di appartenenza. Successivamente dovrà essere investito, come sempre avviene, il Consiglio Federale per le valutazioni e le decisioni di esclusiva competenza di tale organo“.
Traducendo dal “burocratese”, quello della Fipav è il tentativo di mettere una toppa al clamoroso strappo provocato dalla scelta di contattare allenatori e membri dello staff senza informare le società di appartenenza, o chiedendo al massimo un tardivo “via libera” a poche ore dalla loro presentazione. Una procedura che non ha riguardato soltanto gli assistenti allenatori Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi, ma anche, ad esempio, il preparatore atletico Pietro Muneratti, sotto contratto con Vero Volley, preoccupando non poco i club.
Non solo: a far storcere il naso era stata anche la comunicazione pubblicata dopo la riunione del Consiglio Federale del 24 novembre, in cui si raccontava come il presidente Giuseppe Manfredi avesse “relazionato il Consiglio sulla nomina del nuovo commissario tecnico, spiegando le motivazioni alla base della scelta“. Una formulazione ben strana, visto che sarebbe toccato proprio al Consiglio esprimersi su una decisione così importante, anziché esserne informato a cose fatte. Anche su questo, l’ultima frase della nota si può leggere come un’ammissione di colpa e uno sforzo (tardivo) per correre ai ripari…
(fonte: Comunicato stampa)