Omag-MT San Giovanni in Marignano

Ritorno al successo per l’Omag-MT: dopo un brutto avvio è vittoria contro Vicenza

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Di Redazione

La Omag-MT San Giovanni in Marignano torna alla vittoria e lo fa nel migliore dei modi. Tre set a 1 in quasi 2 ore di gioco  e una prestazione senza sbavature per la squadra marignanese alle prese con l’Anthea Vicenza.

Una gara gestita bene da tutta la squadra, giocata con attenzione e precisione dal team romagnolo. Adesso per la squadra guidata da Barbolini ci sarà da tornare in palestra in vista del secondo match di questa settimana, ossia quello di mercoledì contro Montecchio nel 4° turno. Sugli scudi Bolzonetti eletta MVP con 26 punti e il 56% in attacco e la solita Perovic con 22 punti all’attivo.

Coach Barbolini manda in campo Turco in regia e Perovic a chiudere la diagonale, Bolzonetti e Rachkovska in posto 4, Salvatori e Parini al centro e Caforio libero. Ivan Iosi risponde con Galazzo in regia, Kavalenka opposto, Cheli e Farina al centro, Legros e Panucci in banda e Formaggio libero.

Le squadre si studiano e procedono con un cambio palla regolare 4-4 Le vicentine allungano a causa dei reiterati errori della squadra di casa e Barbolini chiama il primo time out: 5-9. La Omag-MT non demorde ed accorcia con Perovic e Bolzonetti: 12-14. Ottino rileva Legrand, poi ina scatenata Kavalenka, sempre ben servita da Galazzo, segna il solco che porta coach Barbolini a chiamare il secondo time out: 13-19. Bolzonetti mette a segno tre punti consecutivi ed è Iosi a chiamare lo stop sul 19-21. Il muro di Farina su Perovic frena il recupero delle romagnole: 20-22. Aluigi per Turco in regia. Perovic sbaglia il servizio per i 2 set point vicentini: 22-24. Parini annulla il primo e Iosi chiama il discrezionale: 23-24. Kavalenka non perdona e chiude il parziale 23-25.

Il secondo parziale inizia con la fuga delle padrone di casa, Bolzonetti a segno 3 volte e Iosi chiama subito lo stop: 4-0. Le vicentine riducono il gap e Covino rileva Rachkovska sul 7-5. Ora è la squadra veneta a commettere troppi errori e la Omag-MT riallunga con Iosi che finisce i time-out: 11-5 La Omag-Mt tiene ben saldo il bandolo della matassa con Perovic e Bolzonetti. Iosi manda in campo Groff per Panucci: 20-12. Kavalenka a segno per 2 volte e Barbolini chiama il tempo: 20-14. Rientra Panucci in prima linea: 22-15. L’ace di Covino vale gli 8 set point per la Omag-MT sul 24-16, con Kavalenka che sbaglia l’appoggio, consegnando il 25-16 alle padrone di casa.

Anche il terzo set inizia con la fuga della Omag-MT. Turco distribuisce bene il gioco e manda a segno un po’ tutte le attaccanti. Iosi ferma il tempo sul 9-4, con Vicenza che sembra aver mollato, con l’Omag-Mt che allunga ancora: 18-11. Biagini rileva Covino per Marignano, mentre Ottino fa lo stesso con Le Grand per Vicenza: 19-15. L’ace di Bolzonetti vale gli 8 set point per la Omag-MT: 24-16. Panucci annulla il primo, ma Perovic chiude poco dopo sul 25-17.

Parte meglio la squadra di Iosi nel quarto set. Barbolini vuol vederci chiaro e chiama subito time-out sullo 0-3, con San Giovanni capace di raggiungere Vicenza a quota 10. Bolzonetti e Perovic vanno a segno e Iosi ferma il gioco: 12-10. Biagini entra in campo per Covino, proseguendo sul 13-11. L’ingresso di Cangini al servizio mette in difficoltà la ricezione ospite e la Omag-MT allunga sul 22-17, col primo tempo di Parini che vale 6 match point: 24-18. Chiude Covino al primo tentativo: 25-18 e 3-1 finale.

Alessandro Zanchi: E’ stata una gara molto bella e positiva che ha consentito a tutti noi di riprendere fiducia. Nel primo set siamo partiti un po’ contratti, complice anche l’ottimo avvio di Kavalenka con 9 punti. Un po’ alla volta siamo riusciti ad imporre il nostro gioco e come sempre ci siamo divertiti“.

Alessia Bolzonetti: Abbiamo dimenticato Roma perché fondamentalmente bisognava dimenticarla, nel senso che era una squadra forte, noi ci abbiamo provato, è andata male, ma si va avanti. Siamo arrivate a questa gara concentrate e per prenderci questi tre punti. Inizialmente abbiamo fatto fatica ad ingranare, però poi penso che si sia visto il nostro gioco, ci siamo sciolte e quindi siamo riuscite a imporlo“.

Ivan Iosi: “Le ragazze hanno dimostrato che intensità e volitività sono sempre determinazioni che possono riempire alcuni spazi con squadre così attrezzate come quella di San Giovanni in Marignano. Abbiamo cercato di giocare sulle nostre peculiarità, spingendo nei nostri fondamentali migliori, in difesa e cercando di essere abili nel contrattacco. Diamo merito a questa squadra che è riuscita ad uscire dal primo set di difficoltà e macinare una gran pallavolo“.

Omag-MT San Giovanni in Marignano-Anthea Vicenza Volley 3-1 (23-25, 25-16, 25-17, 25-18)
Omag-MT San Giovanni in Marignano: Babatunde ne, Turco 2, Bolzonetti 26, Parini 5, Perovic 22, Rachkovska 11, Caforio (L), Salvatori 5, Cangini, Aluigi, Biagini, Saguatti (L) ne, Covino 9. All. Barbolini
Anthea Vicenza Volley: Panucci 7, Cheli 9, Legros 4, Farina 9, Kavalenka 21, Formaggio (L), Ottino , Digonzelli, Galazzo 1, Munaron ne, Groff, Martinez ne. All. Iosi.
Arbitri: Oranelli Alessandro ed Adamo Giorgia

(fonte: comunicato stampa)

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Andrea Baldi, figlio di Giorgio: “Volevo fare calcio. Per fortuna ho ascoltato mio padre”

Sale in Zucca

Lo vedo festeggiare settimane fa per la Coppa Italia. Lo rivedo alzare la Supercoppa, buttarsi per terra in mezzo ai lustrini del palazzetto dopo aver battuto in una finale senza storia quel San Donà che avevano battuto 3-0 solo un mese fa nella prima battaglia e festeggiare. Lo guardo e penso a quanto suo padre Giorgio sia fiero di lui, e quanto, se fosse toccato a lui, avrebbe gioito e fatto meno rumore, perché se sei il Baldi del 1994, e stai scrivendo un pezzo della storia della pallavolo sarda e di un paese come Sant’Antioco, lo fai con l’aria algida di chi ha eseguito i compiti alla perfezione, ma il carattere così austero e l’aria impenetrabile ti impediscono la ricreazione. Invece Andrea Baldi, ventuno anni dopo è ciò che ero io quando appena dodicenne, andavo a squarciagolare per suo papà che era un mostro di bravura. Andrea ha gli occhi di papà, ma ha la mia stessa visione del mondo, ossia quella di chi deve godere di ogni 'frame' della sua vita, caricare il fiato di tutta l’aria che ha a disposizione e urlare ai quattro venti o controvento. 

In una Romeo Sorrento di cui non si può non scrivere bene, piena di storie che fanno la storia di questa stagione, Andrea è una perla rara che si conquista anche rischiando di farlo arrossire, quando lo si riempie di complimenti a cui forse uno come lui non si abituerà mai, o raccontando ciò che si vede fuori dal campo, quando finalmente questo venticinquenne alla sua quarta stagione in serie A ha messo in valigia una finale playoff con Bergamo e una stagione in Superlega con Catania, prima di approdare nella Romeo in cui tutte le ciambelle sembrano uscire col buco e con la glassa.

“Non posso che essere estremamente felice per l’anno che sto disputando, che stiamo disputando tutti qui a Sorrento. Abbiamo fatto davvero delle buone partite, nelle quali ho potuto giocare e nelle quali dimostrare a che punto del mio percorso sono arrivato dopo questi anni. Io non ho molti anni di carriera alle spalle, ho cominciato relativamente tardi con la pallavolo e ogni tanto ho come l’impressione di essere più indietro rispetto a tutti i miei coetanei, perché ho meno esperienza”

Perché ha cominciato così tardi?

“Giocavo a calcio, ed ero un giocatore diciamo accettabile. Avevo cominciato col volley a Brescia, poi non ne avevo più voluto sapere, finché con papà ho ragionato della possibilità di ripartire da Bergamo. È stata una scommessa vinta, ho ascoltato i consigli di mio padre e ho accettato il fatto che avesse ragione”

Suo padre è un giocatore al quale io da tifoso e da isolano sono molto legato (Giorgio Baldi n.d.r., ex centrale fra gli altri di Gabeca e Banca di Sassari). Che ingombro significa avere un papà così severo, ma così lungimirante?

“Io ho un bellissimo rapporto con lui. Quando ero un po’ più giovane ho avuto i classici confronti tra un figlio che vorrebbe fare un po’ ciò che gli pare o almeno ciò che sulla sua carta sembra più corretto e un padre che conosce molto bene questo mondo e voleva giustamente guidarmi nelle scelte. Ripeto, col tempo ha avuto ragione lui. Mi ha sempre detto che avrei dovuto cominciare prima e che mi sono perso degli anni. Io rispondo guardando il bicchiere mezzo pieno, ovvero che la mia figura fisica ha risparmiato stagioni di stress e sofferenza. Sono un prodotto più nuovo di altri (ride n.d.r.)”

Un anno in cui su due trofei in palio, lei li ha vinti entrambi. 

“Quest’estate ho avuto molto tempo per pensare, dato che da marzo ero a casa a lavorare sulla parte fisica e tecnica. Ho avuto l’ambizione di capire cosa fosse meglio per me, di fare una scelta se vogliamo coraggiosa, ossia di scendere in A3 e giocare, mettermi alla prova. Ho parlato con il Presidente Ruggiero e mi ha presentato questo bellissimo progetto. Ho fatto di più, sono andato a Sorrento in vacanza e ho voluto capire che possibilità darmi. Per ora è una bellissima scommessa vinta. Faccio una vita che è il sogno di molti e sono qui tra i protagonisti di un’annata perfetta con un gruppo bellissimo”

Siamo alla semifinale promozione. Sorrento e Altotevere sono in parità. Decisiva gara tre.

“Ora arriva il momento di dare il tutto per tutto nella partita ipoteticamente più significativa di questa stagione. Sicuramente le coppe sono grandi obiettivi, ma arrivare in fondo ai play-off conta ancora di più. Domenica è stata sicuramente una partita complicata e ci siamo scontrati contro un avversario tosto, come già prevedevamo e come già abbiamo avuto modo di constatare domenica scorsa". 

"Fortunatamente mercoledì torneremo ad avere il fattore casa a nostro vantaggio e dovremo assolutamente far uscire di nuovo la Romeo Sorrento che siamo sempre stati, consapevoli delle nostre qualità, ma soprattutto uniti nei momenti complicati. Nessuno di noi ha intenzione di tornare a casa prima del previsto”

Il gruppo della Romeo. È tutto?

“Ogni giorno quando entri in palestra, capisci che tutti, dallo staff ai giocatori, lo facciamo perché è l’unica cosa che vogliamo fare davvero. C’è tanta volontà, passione ed entusiasmo. Certo, i successi aiutano, ma quest’aria io l’ho respirata dal primo giorno”

Quindi guardando indietro a Catania in A1 o a Bergamo in A2, nessun rimpianto di non essere lì?

“Assolutamente no. Volevo fare un anno completamente fuori, lontano dalle mie certezze. Le esperienze in Superlega e a Bergamo sono state positivissime e altamente formative, ma da Sorrento volevo cose diverse. Sono rimasto colpito dall’atteggiamento, dalle loro serietà, dal divertimento che provo ogni giorno e dalla serenità che tutti abbiamo anche in questo momento della stagione”

Di Roberto Zucca