Di Redazione
Uno dei migliori giocatori al mondo ora commentatore TV su Dazn per le partite di Champions League, Samuele Papi, al “Corriere Adriatico” ha parlato della situazione della Lube Volley che in questi giorni sta tenendo banco, non solo per la finale persa al Mondiale per Club ma sopratutto per il silenzio stampa imposto dalla società:
“Sinceramente non ricordo se in carriera ho dovuto mai rispettare il silenzio stampa imposto dalla società. Per quanto mortificante per un atleta, ritengo che in certi momenti sia giusto rinchiudersi nel silenzio dello spogliatoio dove possono volare anche parole grosse. È importante unire lo spogliatoio senza esternare le cose fuori. Se lo spogliatoio è chiuso a riccio e ci si confronta, anche a muso duro, ben venga il silenzio stampa. L’importante è che ogni giocatore esterni ciò che ha dentro”.
A chi si chiede se davvero la Lube sia arrivata in finale stanca mentalmente:
“La Lube è arrivata in finale battendo Kazan, è arrivata prima nel girone. La squadra ha giocato, ma in finale ha sbagliato partita. Le partite secche nascondono sempre diverse insidie. Come diceva un mio compagno, non serve essere più forti sulla carta. Le partite bisogna vincerle”.
Sul problema dell’eccessiva pressione, testimoniata anche dalle parole del patron al termine del match, Papi ha le idee chiare:
“Era così anche a Treviso e Cuneo. Quando giochi in un top team e firmi il contratto sai che devi scendere in campo per vincere sempre e ovunque. Fa parte della regola di chi vuol essere al top. Ed è molto stimolante”.