Oggi siede sulla panchina della Tinet Prata di Pordenone e su quella della nazionale greca, come vice di Dante Boninfante. Lui che nella sua carriera da giocatore ha vinto praticamente tutto tra club e nazionale, eccezion fatta per l’Olimpiade. Samuele Papi, ex schiacciatore di quella Sisley Treviso, tra le altre squadre, con cui in 13 anni, ha alzato trofei di ogni tipo: sei scudetti, quattro Coppe Italia, sette Supercoppe, tre Champions League e molto altro. Quel Papi, oggi nella Hall Of Fame, che ha esordito in Nazionale appena ventenne mettendosi al collo, nel 1994, la medaglia d’oro ai Mondiali di Atene.
E oggi, appese le ginocchiere al chiodo, come dicevano, ha intrapreso una nuova carriera: “Volevo provare, mi piaceva capire che effetto fa stare dall’altra parte. In futuro vedremo”. Papi, “O Fenomeno” del volley italiano, da gennaio 2019 ad inizio 2022 ha fatto parte dello staff della nazionale maschile come dirigente accompagnatore: “Faccio i miei complimenti agli azzurri. Essere arrivati in finale agli Europei per la seconda volta consecutiva significa tanto e oltretutto De Giorgi ha un gruppo giovane. La Polonia ha giocato una grande finale e sarà la squadra da battere ma sarà importante non mettere troppa pressione ai ragazzi.”
Questo weekend invece, dopo un mercato caldissimo e panchine girevoli, inizia la Superlega. “La Lube ha fatto bene a confermare Blengini, è stato bravo a condurre una squadra tutta nuova in finale. Quando ai roster sono tanti i colpi di mercato fatti: Modena con Sapozhkov, la stessa Lube con Lagumdzija e Milano con Kaziysky. Anche Perugia mi incuriosisce con Ben Tara opposto”. Sulle conferme invece Papi non ha dubbi: “Lavia e Michieletto sono i più forti, non sbagliano un colpo e sanno giocare con le variazioni d’attacco.”
(Fonte: il Resto del Carlino di Macerata)