Per la sua diciottesima stagione in Italia ha voluto fortemente regalarsi il massimo. Quando infatti la
Cucine Lube Civitanova ha annunciato i due palleggiatori, ossia Mattia Boninfante e Santiago Orduna, quest’ultimo ha subito descritto la scelta fatta come un qualcosa legato alla maturità e al bisogno di tornare ad un contesto particolare: “Ho voluto fortemente questa scelta, e già da quando si è avviato il dialogo con la Lube, sapevo bene cosa avrei desiderato per questa stagione.
“Dopo lo scorso campionato, avevo capito che un contesto come quello di Civitanova potesse essere il posto giusto per me. Ho espresso la necessità di lavorare in un ambiente da professionista con degli obiettivi chiari e se vogliamo ambiziosi. Volevo innanzitutto lavorare, senza pensare alle priorità del ruolo, all’essere primo o secondo, e mettermi a disposizione della squadra”.
Cosa ha trovato in queste prime settimane?
“Mi sono sentito Lube sin dal primo giorno. Ho trovato un ambiente di professionisti, una
organizzazione dalla quale si resta colpiti perché la struttura di Civitanova è una delle migliori nel nostro Paese. Poi, se vogliamo parlare della squadra e di Medei, ho respirato un’aria molto buona sin dalle prime sedute. Lavoriamo tanto, stiamo creando un bel gruppo con il quale mi confronto ogni giorno e c’è un clima molto bello tra di noi. Ho ritrovato anche qualche ex compagno e sono felice di aver conosciuto anche i nuovi elementi”.
Di obiettivi di squadra non parliamo?
“No, è troppo presto. Ci sono sicuramente tre ottime squadre come Piacenza, Trento e Perugia che hanno alzato ulteriormente l’asticella rispetto allo scorso anno. Dove colloco la Lube? Voglio che sia una sorpresa e per ora non faccio alcun pronostico”.
Di obiettivi personali?
“Dopo diciotto anni, il mio principale obiettivo era mettermi a disposizione. Sto lavorando per la società e la squadra e ho avuto modo di apprezzare il talento di Mattia Boninfante. Ho giocato tutta la mia vita. L’obiettivo quest’anno è essere parte di una squadra che mi piace”.
Si capisce che il colpo di fulmine c’è stato.
“Sì, è una squadra giovane, io ormai a 41 anni faccio parte dei vecchietti del gruppo e mettere la mia esperienza al servizio della squadra mi fa piacere. Quando ti arrivano chiamate come quelle della Lube non puoi dire di no”.
L’impatto con la realtà marchigiana?
“Ottimo. C’è molto fermento e amo l’entusiasmo che si respira”.
Mi ha detto di essere appunto arrivato alla soglia dei quarantuno anni. Si pensa al dopo?
“No, sto ancora bene e voglio proseguire. L’unica cosa a cui ho pensato in quest’estate è di tenermi in forma con il padel. Per il resto voglio ancora dare tanto a questo sport perché lo sento ancora come parte fondamentale della mia vita. Mi sento ancora un ragazzino e mi godo ogni momento. Ogni volta che entro in spogliatoio sono felice e la motivazione e la voglia di giocare è la stessa di diciotto anni fa”.
Di Roberto Zucca