Di Alessandro Garotta
Se si parla di formazione giovanile d’eccellenza, ossia una formazione che assicuri talento, sviluppo delle proprie capacità, raggiungimento di primati e futuribilità, c’è un progetto che non si può ignorare: il Club Italia femminile, che mai come in questi ultimi anni, ha sfornato giocatrici di talento con potenzialità enormi, in grado di garantire affidabilità e impatto immediato nel campionato di Serie A1. Uno degli ultimi esempi è Sarah Fahr.
In questa stagione, la centrale – classe 2001 – si è conquistata lo spazio e la fiducia di tutti con la maglia del Bisonte Firenze, dimostrando di meritare un posto da titolare e di essere una tra le migliori interpreti del suo ruolo. E solo pensare a quanto sia più giovane rispetto alla concorrenza rende ancora più avvincente immaginarne la carriera negli anni a venire.
In attesa di scrivere il proprio futuro, Sarah ci ha parlato della sua stagione al Bisonte e del sogno di giocare le Olimpiadi.
Come sta trascorrendo queste settimane di isolamento domiciliare e quale messaggio si sente di condividere?
“Per fortuna sono riuscita a tornare nella mia Piombino prima che venisse stabilito il blocco totale. Era da un bel po’ che non passavo tutto questo tempo a casa, dunque ho la possibilità di godermi la mia famiglia. Inoltre, mi dedico allo studio e cerco di rimanere sempre attiva. La quarantena è difficile per tutti, ma dobbiamo tenere duro: serve ancora uno sforzo per non vanificare i sacrifici che abbiamo fatto finora”.
Quest’estate dovrà sostenere l’esame di maturità. Quali sono le sue sensazioni o preoccupazioni per questo importante traguardo?
“Al momento lo scenario è piuttosto incerto dato che non sappiamo ancora quali saranno le modalità dell’esame, ovvero se dovremo sostenere solo un colloquio orale o anche le prove scritte. Nonostante ciò, sono tranquilla e ho sfruttato queste settimane di isolamento forzato per recuperare quello che non sono riuscita a fare durante l’anno scolastico”.
Nelle scorse settimane sono state rinviate le Olimpiadi ed è stata decretata la chiusura della stagione pallavolistica.
“Credo siano state decisioni ragionevoli, visto quello che sta accadendo in Italia e nel mondo, e soprattutto si è cercato di salvaguardare la salute degli atleti. Sicuramente con lo slittamento delle Olimpiadi avrò un altro anno per migliorare, arricchire il mio bagaglio di esperienza e magari avere qualche piccola possibilità in più di andare a Tokyo. Invece, per il campionato sono un po’ dispiaciuta, perché ci tenevo a finire nel miglior modo possibile la mia stagione con Il Bisonte Firenze”.
Come si è trovata a Firenze e qual è il bilancio di un campionato che si è interrotto sul più bello?
“A Firenze ho trovato un ambiente ideale per crescere, sentendomi parte di una grande famiglia. È stata una stagione con alti e bassi che hanno condizionato il nostro rendimento: siamo partite forte, poi è arrivato un periodo difficile in cui abbiamo perso le nostre certezze. Poche settimane prima della sospensione del campionato avevamo cambiato allenatore, e perciò non vedevamo l’ora di dare una svolta alla nostra stagione e dimostrare di essere una squadra forte. Comunque, come prima esperienza in un club importante di Serie A1 è stata positiva e a livello personale penso di essere migliorata molto”.
Dal Club Italia alla nazionale: come è stato il percorso che dal Centro Pavesi l’ha portata a giocare il Mondiale e l’Europeo?
“Nel mio percorso ho bruciato le tappe molto velocemente, visto che sono passati solo cinque anni da quando sono uscita di casa per inseguire il mio sogno. Le esperienze a Novara e al Club Italia sono state fondamentali e mi hanno permesso di essere visionata da Davide (Mazzanti, n.d.r), che poi mi ha concesso la possibilità di prendere parte al Mondiale e all’Europeo. Così mi sono ritrovata a giocare con campionesse che fino a poco prima vedevo solo in televisione: ogni volta che ci penso mi viene la pelle d’oca. In particolare, non mi sarei mai aspettata di entrare in campo nelle partite della fase ad eliminazione diretta all’Europeo… qualcosa di indimenticabile”.
Cosa significa per lei vestire la maglia azzurra?
“Da sempre il mio motto è ‘Fai della tua vita un sogno, e di un sogno una realtà’, una frase del libro ‘Il piccolo principe’. Per me la nazionale rappresenta proprio quel sogno che ora è diventato una realtà tangibile. Ma vestire la maglia azzurra significa anche rappresentare un’intera nazione e perciò la vedo come una grande responsabilità”.
Dove vuole arrivare nel prosieguo della sua carriera?
“Senza dubbio mi piacerebbe avere una carriera lunga e piena di soddisfazioni. Ovviamente il mio grande obiettivo è quello di partecipare alle Olimpiadi e magari vincere una medaglia, ma di questo ne riparleremo l’anno prossimo. Per adesso penso solo a crescere e migliorare”.