Di Redazione
La crisi causata dalla pandemia di coronavirus rischia di avere effetti pesanti sugli sport universitari negli Stati Uniti. In questi giorni, infatti, molti atenei sono stati costretti a sospendere alcuni programmi sportivi per la prossima stagione, e all’interno della NCAA è in discussione la proposta – avanzata da cinque conference – di ridurre da 16 a 12 il numero di discipline necessarie per essere ammessi nella Division I, l’élite dello sport americano.
Contro l’ipotesi riduzione si è schierata l’AVCA, l’associazione degli allenatori americani, lanciando l’hashtag #SaveOurSports: “La pandemia e la conseguente crisi finanziaria non dovrebbero essere usate come mezzi per ridurre i requisiti di sponsorizzazione dei programmi sportivi. Le regole della Division I non prevedono di promuovere uno sport a scapito di un altro, anzi stabiliscono chiaramente che il programma sportivo nel suo complesso è vitale per il sistema educativo. La riduzione andrebbe contro i principi della NCAA e si ripercuoterebbe innanzitutto su quegli atleti che incarnano maggiormente la definizione di ‘student-athlete’ “.
L’AVCA ha lanciato una petizione online a cui hanno subito aderito diversi grandi nomi del volley USA, tra cui i CT delle due nazionali, Karch Kiraly e John Speraw. “Uno dei più grandi onori e privilegi della mia vita è stato quello di rappresentare gli USA nelle competizioni internazionali e alle Olimpiadi – ha detto Kiraly – e nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza la combinazione tra studio e sport che ho sperimentato durante gli anni della NCAA. Nessun altro paese offre questa compenetrazione tra sport e università, solo gli USA hanno un sistema sportivo basato su quello scolastico: per questo è fondamentale, non solo nella pallavolo ma in tutti gli sport, mantenere disponibili queste opportunità e queste possibilità“.
(fonte: Instagram)